Nel giorno in cui l’Istat certifica per il secondo trimestre dell’anno un calo del 12,8% del Pil, mai così consistente dal 1995, dalle stanze di Via XX Settembre prova a filtrare un po’ di ottimismo per il trimestre successivo. Il ministero dell’Economia e delle finanze ieri ha rivelato come i dati provvisori sulle entrate tributarie acquisiti al 20 agosto mostrano un “andamento superiore alle attese e una situazione complessiva in via di miglioramento per l’economia italiana. Nel mese di agosto 2020 si è infatti registrato un rialzo del 9% delle entrate versate dai contribuenti con il modello F24 rispetto allo stesso mese del 2019, sostenuto dal buon andamento dell’Irpef e dell’Ires versate in autoliquidazione”.
I consumi ai livelli precrisi
“I dati sulle entrate tributarie si aggiungono ad altre evidenze che ci consentono di auspicare un forte rimbalzo del Pil nel terzo trimestre, dopo la caduta del secondo trimestre confermata dai dati odierni dell’Istat che apportano alla precedente stima una revisione molto contenuta”, commenta il ministro dell’Economia e Finanze, Roberto Gualtieri. “I consumi interni delle famiglie italiane nei mesi di luglio e agosto si sono riavvicinati ai livelli pre-crisi, anche oltrepassandoli in alcune componenti ad agosto. Al contempo, gli ordinativi e le aspettative delle imprese, pur rimanendo inferiori al normale, sono ulteriormente saliti nel bimestre – aggiunge il responsabile dell’Economia – Credo che si debba dare atto al sistema Paese di aver lavorato unito per far fronte ad una situazione senza precedenti. Tengo a ringraziare in particolar modo gli intermediari per il lavoro straordinario svolto in questi mesi difficili, per far sì che cittadini e imprese beneficiassero delle misure predisposte dal Governo e dal Parlamento. La crisi Covid non è finita, ma i risultati sin qui ottenuti ci spronano ad andare avanti con grande impegno per affrontare al meglio i prossimi mesi, che si preannunciano molto impegnativi ma da cui il nostro Paese può uscire ulteriormente rafforzato”.
I numeri del MEF
I dati di gettito delle imposte versate in autoliquidazione, ancora provvisori ma riallineati per tener conto delle diverse tempistiche di versamento nei due anni considerati, mostrano una crescita dell’Irpef del 3,3% e dell’Ires del 4,8%, mentre l’Irap mostra una variazione negativa del 49% legata alla misura del Decreto ‘Rilancio’ che ha cancellato il versamento del saldo 2019 e della prima rata dell’acconto 2020 per le imprese con fatturato non superiore a 250 milioni. Al netto della variazione dell’Irap, il gettito dell’autoliquidazione risulta quindi superiore al 2019 per circa un miliardo di euro. In questo ambito, un risultato complessivamente migliore delle previsioni è legato anche ai versamenti effettuati dai contribuenti Isa, il cui gettito è risultato inferiore di quello del 2019 per un importo limitato a circa 700 milioni, dato concentrato nei versamenti a saldo. Mostrano segnali positivi – rileva il Mef – anche i versamenti Iva di agosto dei contribuenti che versano su base mensile (riferiti alle operazioni effettuate nel mese di luglio), che appaiono in linea con lo stesso mese del 2019: un primo segnale nella direzione di una possibile inversione di tendenza nei prossimi mesi che potrebbe portare i versamenti su valori positivi rispetto allo scorso anno. Complessivamente nel mese di agosto il gettito Iva sugli scambi interni mostra una flessione limitata al 5,3%, ascrivibile interamente ai versamenti dei contribuenti trimestrali, che ad agosto hanno versato l’Iva relativa alle operazioni dei mesi di aprile, maggio e giugno, in cui molte delle attività sono state soggette a chiusura. Le ritenute da lavoro dipendente mostrano una sostanziale tenuta, con una flessione limitata a circa 150 milioni, che deriva dal calo del 6,7% delle ritenute del settore privato e dal rialzo del 6,3% di quelle del settore pubblico, nelle quali confluiscono anche le ritenute dei lavoratori privati che beneficiano della cassa integrazione, versate dall’Inps.