“Occorre arrivare all’80% di raccolta differenziata per centrare il target europeo del 65% di effettivo riciclo entro il 2035”. Così Filippo Brandolini, vicepresidente di Utilitalia (la Federazione delle imprese di acqua ambiente e energia) intervenendo al convegno online per la presentazione del rapporto “Rifiuti urbani” dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). “La strada da percorrere è ancora lunga – prosegue – anche perché ci sono realtà territoriali molto diverse dal punto di vista urbanistico nel Paese e, soprattutto nelle grandi città, è difficile raggiungere percentuali così alte di raccolta differenziata”. “Nei territori in cui la gestione dei rifiuti è impostata su logiche industriali i risultati sono migliori e in linea con gli standard europei – osserva Brandolini – dove invece insistono piccole gestioni frammentate le performance sono peggiori e l’allineamento agli obiettivi Ue è ancora lontano”.
Riduzione dei costi
L’emergenza coronavirus, spiega ancora Brandolini, “ha fornito indicazioni importanti sulla necessità di migliorare la dotazione impiantistica del Paese. Il sistema ha tenuto anche grazie a provvedimenti straordinari di deroga”. Di ciò “bisognerà tenere conto nel Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, che dovrà affrontare il tema delle esigenze impiantistiche e organizzative per raggiungere i target europei”. Per Brandolini “serve un’attenzione particolare al tema dell’impiantistica per i rifiuti organici, perché da qui passa un pezzo importante dell’economia circolare”. In quest’ottica, conclude il vicepresidente di Utilitalia, “contiamo che il Recovery fund possa fornire un contribuito importante per favorire la realizzazione di impianti industriali in grado di consentire economie di scala, riducendo i costi a carico dei cittadini e di tariffe significativamente più basse”.