Il portalettere, figura iconica per eccellenza, svolge ancora oggi, in un mondo sempre più digitale, un ruolo fondamentale per la comunità. Soprattutto nei piccoli centri montani, dove assume un valore molto significativo, rappresentando un collegamento con le persone, un contatto, a volte unico, tra questi paesi e il resto del mondo.
Servizi tecnologici
I portalettere di Poste Italiane, grazie a un’azienda in continuo sviluppo e al passo coi tempi, hanno saputo rinnovarsi. Il quotidiano “La Valsusa” ha intervistato la postina che opera tra Gravere, Chiomonte ed ExilIes (siamo in provincia di Torino, nella Val di Susa), la quale ha raccontato al giornale il suo lavoro, testimoniando come il servizio postale oggi non sia “solo” la consegna di lettere o documenti, ma molto di più. L’articolo racconta di come Daniela sia dipendente di Poste da ben 25 anni e di come, appunto, il servizio che svolge quotidianamente tra queste splendide montagne sia cambiato totalmente: “Con l’arrivo della tecnologia digitale il nostro lavoro si è velocizzato in tante cose – ha affermato la portalettere – ora, con il computer e i palmari, è tutto molto più veloce”.
Le lettere
Daniela ha poi sottolineato che oggi, tuttavia, “c’è ancora chi spedisce lettere. Ad esempio, ricordo che poco tempo fa ho consegnato una lettera chiusa con il sigillo di ceralacca: una cosa che mi ha molto colpito”. Inevitabile il riferimento al periodo di pandemia vissuto tra mille ansie e tensioni, ma sempre in prima linea: “Durante il periodo del primo lockdown – ha sottolineato Daniela a La Valsusa – mi sono resa conto dell’importanza che riveste la nostra figura di postini, perché siamo stati un tramite tra le persone e il mondo esterno, perché la gente in una giornata vedeva solo noi. Non abbiamo mollato un solo giorno e quindi, secondo me, gli abbiamo trasmesso anche un senso di normalità”.
Figura di riferimento
L’amore di Daniela per il suo lavoro è davvero molto grande: “Faccio questo lavoro da tanti anni e non lo cambierei per nessun altro lavoro al mondo – racconta ancora – perché, in fondo, penso che il postino debba essere anche un po’ psicologo: noi entriamo nelle case della gente, quindi siamo una figura di riferimento e a cui possono chiedere un consiglio. A volte trovi la persona anziana che vuol scambiare due parole, è importante”. A tutto questo si aggiungono i nuovi servizi che i postini possono gestire, spiega ancora Daniela: “La consegna tracciata di corrispondenza, pacchi e raccomandate, assicurate e atti giudiziari, anche grazie all’utilizzo della firma elettronica apposta dal destinatario direttamente sul palmare, ci permette di gestire in modo efficace anche operazioni a valore aggiunto, come il pagamento dei contrassegni, il recapito su appuntamento e il ritiro a domicilio”.