Dagli Alti Pascoli della Lessinia, ai vigneti terrazzati del versante retico della Valtellina, che esprimono una delle più interessanti tipologie di Nebbiolo, dai limoneti di Amalfi fino ai muretti a secco che contraddistinguono le coltivazioni tradizionali sull’Isola di Pantelleria, passando per la fascia olivata tra Spoleto e Assisi e le colline di Pienza e Montepulciano: i 27 paesaggi rurali storici iscritti al Registro Nazionale si costituiscono ufficialmente in associazione. Mercoledì 13 luglio alle 11 avverrà la firma del protocollo d’intesa al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, attraverso il quale i rappresentanti istituzionali dei paesaggi formalizzeranno il loro impegno alla costituzione dell’Associazione Pris: un nuovo organismo che si porrà come interlocutore istituzionale a livello regionale ma anche nazionale ed europeo.
L’urgenza climatica
“Dalla siccità agli incendi – dichiara il Comitato Promotore – dalla recentissima tragedia del ghiacciaio alla crisi alimentare che sta interessando l’intero pianeta, le emergenze ambientali e socio-economiche ci chiamano a intervenire con urgenza per promuovere modelli di sviluppo sostenibile a tutti i livelli: sociale, ambientale ed economico. I 27 Paesaggi Storici rappresentano altrettanti esempi di agricoltura sostenibile e resiliente alla cui base vi è l’interrelazione tra uomo e natura che convivono in modo armonico basando la propria rispettiva esistenza su un rapporto di reciprocità”. L’iniziativa arriva a seguito del primo Congresso dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico (Pris), tenutosi a Firenze lo scorso autunno, durante il quale si erano poste le basi per la nascitura Associazione dei Paesaggi di Interesse Storico. A suggellare la firma mercoledì prossimo al Mipaaf il direttore generale Giuseppe Ambrosio, che aprirà la mattinata.