Al calo della spesa in R&S delle imprese nel 2020, seguono segnali di ripresa nel 2021. È quanto emerge dal report Istat sulla ricerca e sviluppo in Italia negli anni 2020-2022. È pari all’1,51% l’incidenza della spesa per R&S intra-muros sul Pil nel 2020 (1,46% l’anno precedente); equivale invece al 52,8% la quota di spesa complessiva finanziata dalle imprese nel 2020 (-3,1 punti percentuali rispetto al 2019) mentre cala del 4,3% il personale impegnato in attività di R&S nel 2020 (-6,7% il calo nel settore delle imprese).
Ricerca e sviluppo, l’importanza secondo Del Fante
Quello dell’investimento in ricerca e sviluppo è un tema che era stato affrontato di recente anche dall’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante: “Ricerca e sviluppo sono concetti fondamentali: sono questi due elementi che, impiegando risorse privilegiate, consentono di operare quel salto tecnologico necessario alle aziende in tutti i settori. Dunque, occorre recuperare in questo senso il prezioso contributo che i giovani possono dare per l’implementazione delle politiche di ricerca e sviluppo” sono state le sue parole.
Tiene la grande impresa, calano le pmi
Per la R&S intra-muros si sono spesi nel 2020 25 miliardi di euro, il 4,7% in meno dell’anno precedente. La spesa sostenuta dalle imprese diminuisce del 6,8% rispetto al 2019: tiene la grande impresa (+2,2%), in marcata flessione le PMI. In calo anche la spesa delle Università (-2%) mentre aumenta quella delle istituzioni private non profit (+2,2%) e resta stabile la spesa delle istituzioni pubbliche.
Risalgono gli investimenti delle grandi imprese
I dati preliminari segnalano un’importante ripresa della spesa in R&S delle imprese per il 2021, il 5,2% in più rispetto al 2020. Si dovrà attendere il 2022 per avere valori di spesa pari o superiori al 2019: secondo le previsioni, infatti, la spesa delle imprese continuerà ad aumentare raggiungendo i 16,9 miliardi di euro (+3,9% rispetto al 2021).