La sfuriata di Blanco nella prima serata del Festival di Sanremo ha lasciato diversi strascichi. In molti non hanno apprezzato l’esibizione sopra le righe del vincitore della passata edizione che, innervosito dai problemi tecnici, ha preso a calci gli arredi e le composizioni floreali del palco dell’Ariston. In molti hanno espresso il proprio malcontento sui social o attraverso lettere aperte, come quella pubblicata da Orizzonte Scuola e inviata da Mario Ascione, un insegnante di Educazione civica.
La posizione del professore
“Non vorrei commentare Sanremo… Non è mia abitudine. Soprattutto in un tempo come questo segnato da lutti e terremoti… Più che le parole, forse, solo il silenzio potrebbe avere il giusto peso dell’eloquenza”. Così si apre la lettera inviata al portale. “Eppure – prosegue – dopo lo spettacolo indegno dell’esibizione di Blanco non posso tacere. Non posso come docente accettare che si presenti come spettacolo la violenza, esibita come arte. L’idea che la sfrontatezza e l’eccesso siano segno di una libertà conquistata”. L’insegnante ritiene di non poter tacere “dinanzi ad un ragazzino, poco più che diciottenne, improvvisamente travolto da ricchezza e successo, che si presenta come leader delle nuove generazioni, stella ed esempio da seguire, fuori controllo, e tirare calci alla bellezza distruggendo decorazioni floreali”.
L’atteggiamento di Blanco
L’autore della lettera non accetta questa reazione ad un problema tecnico e la risposta di Blanco al direttore artistico Amadeus, il quale sostiene di averlo fatto “perché volevo comunque divertirmi”. “Per divertimento – si legge ancora nella lettera – spacco e lancio calci, vilipendio e oltraggio al patrimonio pubblico esibendolo come spettacolo artistico. Ed io che in classe mi batto per insegnare educazione civica, salvaguardia del pianeta e rispetto dell’ambiente? Ed io che cerco di insegnare il rispetto delle regole e la comunicazione non violenta? Uno stile assertivo e non aggressivo? Ed io che ancora mi rompo la schiena e le mani a studiare musica in Conservatorio, da anni, perché l’arte non si improvvisa né la bravura? Vecchio. Superato. Muffa”.
Un’idea di arte da superare
Sempre secondo l’autore della lettera bisogna superare “la falsa bohemien” e la “pseudo arte scapigliata” e, per questo gesto, “sono necessarie delle scuse pubbliche dopo siffatta pubblica esibizione”. Scuse che Blanco, la mattina dopo l’esibizione, ha affidato ai suoi social. L’autore conclude sostenendo che “non posso tacere come uomo che sente di dover lasciare il testimone, in consegna, alla generazione che sta per affermarsi…o sul punto di nascere ancora”.