Roma, 1 apr – Il premio medio per la garanzia Rc auto effettivamente pagato per i contratti stipulati o rinnovati nel quarto trimestre 2018 è stato pari a 415 euro. Lo rileva l’Ivass nell’indagine sui prezzi dell’Rc auto nel quarto trimestre dello scorso anno dalla quale emerge che nel 2018 è proseguito il trend di stabilizzazione dei prezzi; la variazione del prezzo medio su base annua è lievemente negativa (-0,5%).

Tuttavia il prezzo medio dei contratti stipulati dagli assicurati con età inferiore a 25 anni continua a essere particolarmente elevato: 740 euro (+78% rispetto alla media nazionale) ed è declinato in modo eterogeneo su base provinciale: a Napoli gli under 25 pagano un premio pari a circa una volta e mezza quello medio della provincia, mentre a Bologna pagano quasi il doppio. Complessivamente, a livello nazionale, Napoli e Prato rimangono le province più costose (premio medio rispettivamente di 618 e 606 euro); Oristano e Aosta si confermano quelle più economiche (296 e 302 euro).

Il 50% degli assicurati paga meno di 372 euro e solo il 10% degli assicurati paga meno di 235 euro. Il prezzo medio dei contratti stipulati dagli assicurati con età inferiore a 25 anni continua a essere particolarmente elevato: 740 euro (+78% rispetto alla media nazionale) ed è declinato in modo eterogeneo su base provinciale: a Napoli gli under 25 pagano un premio pari a circa una volta e mezza quello medio della provincia, mentre a Bologna pagano quasi il doppio. Complessivamente, a livello nazionale, Napoli e Prato rimangono le province più costose (premio medio rispettivamente di 618 e 606 euro); Oristano e Aosta si confermano quelle più economiche (296 e 302 euro).

I 415 euro del premio medio pagato si suddividono in 52 euro di imposte, 34 di contributo al Servizio sanitario nazionale (Ssn) e 329 di premio netto. L’imposta sulla rc auto è costituita da un’aliquota compresa tra il 9 e il 16% sul premio imponibile, fissata ogni anno dalle province. Il contributo al Ssn è pari al 10,5% sul premio imponibile. L’effetto combinato della diminuzione del premio e dell’aumento delle aliquote ha comportato negli anni un aumento dell’incidenza della fiscalità sul premio pagato. A partire dal 2011 si registra, infatti, a livello provinciale un progressivo spostamento dall’aliquota intermedia (12,5%) verso l’aliquota massima (16%).