Il Presidente Sergio Mattarella all'Interporto di Bologna,in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo Centro di smistamento postale (hub) di Poste Italiane (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Roma, 16 lug – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Hub di Bologna, avvenuta lo scorso 16 luglio. Di seguito il testo integrale dell’intervento.

Non posso fare a meno di rivolgere un saluto di grande cordialità a tutti i presenti, a coloro che qui lavoreranno. Un saluto al Vice Presidente del Consiglio, al Sottosegretario, ai Parlamentari presenti, al Presidente della Regione, ai Sindaci di Bologna, di Bentivoglio, di San Giorgio di Piano e, attraverso loro, ai loro concittadini. Sono davvero lieto di essere con voi in questa occasione così importante.

Credo che molti rammentino un film di oltre vent’anni fa, di Kevin Costner: “L’uomo del giorno dopo” del 1997. Raffigurava un mondo devastato dalla guerra nucleare e collocava, nell’uomo del giorno dopo, un postino che recava le notizie ai luoghi più periferici e isolati, attribuendogli la speranza e la fiducia per la ripresa del mondo. Per noi italiani questo non può essere sorprendente. I passi del portalettere, la sua bicicletta, e poi, via via, gli strumenti sempre più moderni hanno accompagnato la vita quotidiana del nostro Paese. E questa è una condizione che ha fatto sì che le Poste, insieme ad altri elementi – la rete ferroviaria e stradale – connettesse il nostro Paese al suo interno. Naturalmente le condizioni cambiano; cambiano le esigenze; la tecnologia progredisce; cambiano le condizioni sociali.

Cambiano quindi le esigenze e le richieste di servizi dei cittadini, degli utenti; cambiano le risposte che Poste Italiane deve fornire ai propri utenti. Questa modernizzazione veloce, intensa – di cui questo Hub è un esempio e una manifestazione straordinariamente efficace – è un passaggio indispensabile per rendere sempre più efficace il rapporto con i cittadini del nostro Paese. Quello che è importante è che, nelle condizioni che mutano, venga mantenuta inalterata la missione di Poste Italiane. E questo avviene.

L’AD Matteo Del Fante ha detto più volte che nel DNA di Poste Italiane vi sono due elementi: la capillarità e l’innovazione. La capillarità è presente, con tutta evidenza, con i tredicimila Uffici Postali presenti nei Comuni; è presente nella consapevolezza – che Poste Italiane ha manifestato – dell’attenzione necessaria per le zone interne, per le aree montane, per le piccole isole. Tutti luoghi del nostro territorio che richiedono e hanno diritto a pari dignità e a pari opportunità rispetto ai centri urbani e alle aree metropolitane. Questa condizione di capillarità Poste Italiane la assicura e la manifesta anche in altra forma: con la raccolta del risparmio di tanti italiani che pone anche, in grandi quantità, a disposizione di Cassa Depositi e Prestiti, per investimenti produttivi che, con la necessaria accortezza e misura, promuove.

Tutto questo fa sì che la prossimità di Poste Italiane ai nostri concittadini sia sempre particolarmente alta e presente. E non è un caso che la recente relazione dell’Autorità di Garanzia delle Comunicazioni abbia sottolineato come l’Italia si collochi ai primi posti per prossimità di questo servizio rispetto ai cittadini. Questa è una condizione di straordinaria importanza, di cui va dato atto – con apprezzamento – a Poste Italiane.

Il percorso di Poste Italiane sottolinea anche che l’innovazione non è nemica del lavoro. I centotrentacinquemila dipendenti lo dimostrano, come lo dimostra il contributo di ampia dimensione che Poste Italiane fornisce al Prodotto Interno Lordo del nostro Paese. Come è stato ricordato, dodici miliardi. Questa condizione di seguire novità in una stagione in cui – come sempre è avvenuto nella storia – il lavoro cambia, caratterizza Poste Italiane. Il lavoro è sempre cambiato nella storia, con delle tappe successive. Questa stagione – come la Presidente Farina ha poc’anzi rammentato – è particolarmente in accelerazione di mutamenti, anche nel mondo del lavoro. Ma ciò vuol dire anche preservarlo per il futuro. Per questo va dato atto ai lavoratori di Poste Italiane e alle loro rappresentanze di aver compreso e di accompagnare questo processo indispensabile.

Non aggiungo altro, volevo soltanto rivolgere a tutti voi un saluto, ma vorrei sottolineare ancora una volta l’apprezzamento per Poste Italiane, per la missione che svolge. Una missione antica, ma sempre rinnovata: connettere il nostro Paese al suo interno, connetterlo all’Europa e al mondo.

Auguri a quanti qui lavoreranno.