Roma, 31 ott – Nel gestire il risparmio gli italiani continuano a prediligere la liquidità (il 63%), “sia per indole sia per trovarsi più preparati in un contesto incerto”. Lo rileva l’ACRI nell’indagine annuale realizzata con l’IPSOS per la 95 esima Giornata Mondiale del Risparmio in programma oggi. E nel valutare le proprie scelte di risparmio e investimento “emerge il desiderio di impatto sociale positivo: il cittadino può e deve fare la sua parte”.

“Le preoccupazioni future, come motivazione del risparmio – secondo lo studio – salgono dal 37% al 48%. Rimane stabile al secondo posto (26%) la volontà di risparmiare per un progetto futuro. Il risparmio viene quindi tesaurizzato ancora in gran parte in liquidità, per una ridotta facilità di trovare un investimento ideale o per la diffidenza verso norme e istituzioni che lo tutelano (il 60% ritiene non sia adeguatamente tutelato). In una situazione in cui il risparmio gioca un crescente ruolo di auto-assicurazione, questa ridotta fiducia non può che confermare la predilezione per la liquidità”.

È più difficile trovare l’investimento migliore “a tal punto che per il 35% l’ideale è proprio non investire, tenersi i soldi o spenderli, dato in crescita di cinque punti rispetto al 2018 e che raggiunge il massimo della serie (nel 2001 erano il 21%). Scende di sei punti l’attrazione verso titoli considerati più sicuri, oggi ideali per il 25%. Rimangono stabili il ‘mattone’ al 33% e gli investimenti più rischiosi al 7%. Rispetto all’anno scorso aumentano i correntisti (85%, +4 punti percentuali) e quelli che approcciano il risparmio gestito (16%, +4 punti)”.

“Si affaccia con prepotenza – aggiunge l’ACRI – la volontà di investire in attività con un impatto positivo su ambiente e società, anche mettendo il rendimento in secondo piano, sia pur preservando come criterio principale l’attenzione al rischio. Questo interesse offre quindi, per chi saprà coglierla, una nuova prospettiva per ridurre la preferenza per la liquidità e per aumentare l’investimento in attività di impatto sociale e ambientale”.