Moltissime le iniziative concrete che il Gruppo mette da sempre a disposizione dei propri dipendenti, creando un equilibrio tra qualità di tempo dedicato al lavoro e alla vita privata. A rafforzare questa vocazione la propensione all’assunzione dei giovani, gli insegnamenti dei “senior” alle nuove generazioni di lavoratori e i programmi sociali. Il concetto di “work-life balance” (favorire la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita privata delle persone), nato negli anni Settanta negli Stati Uniti e in Gran Bretagna è stato da tempo interiorizzato – con risultati alterni – da tutte le moderne società occidentali. In principio, le grandi corporation del mondo anglosassone offrirono ai propri dipendenti asili nido, palestre e lavanderie. A questi servizi fisici furono affiancate presto buone pratiche finalizzate a valorizzare il ruolo della donna nel mondo del lavoro e la conciliazione tra vita privata e attività professionale, due mondi che non devono rimanere tra loro scollegati. Oggi più che mai, carriera e ambizioni non possono prescindere dalla qualità del tempo dedicato alla famiglia, allo svago e al benessere fisico e psicologico. Trovare un sano equilibrio tra lavoro e vita privata non è però solo “compito” dei dipendenti. Non a caso un numero sempre maggiore di aziende ha iniziato a mettere in atto misure che hanno lo scopo di promuovere la corretta gestione delle energie professionali e personali, assecondando un processo virtuoso in termini di produttività da una parte e di serenità individuale dall’altra.

Un patto tra generazioni
Poste Italiane ha preso iniziative molto concrete: le pari opportunità nei percorsi di carriera, il supporto alla genitorialità, la formazione, lo sviluppo del personale e l’attenzione alla salute e al benessere delle persone, con programmi di welfare sensibili ai nuovi scenari sociali. La qualità delle relazioni sindacali consente di assicurare un clima aziendale positivo e di trovare soluzioni adeguate sui temi che possono avere impatti significativi sull’organizzazione, sul business e, in particolare, sul capitale umano, un asset fondamentale. In un contesto generale di scarse opportunità occupazionali, l’attitudine ad assumere i giovani e la possibilità di farlo a diversi livelli, valorizzandone – una volta dentro l’azienda – i percorsi professionali rende Poste una best practice. L’affiancamento tra anziani e giovani, per un passaggio di consegne – non solo ideale – delle competenze diventa prezioso in un Paese che avverte con preoccupazione la distanza tra genitori e figli e che si interroga su come stimolare la staffetta generazionale. I lavoratori “senior” di Poste insegnano i processi, le regole e, perché no, lo “stare” dentro l’azienda ai nuovi arrivati. I giovani contribuiscono, con energia e competenze digitali sempre più fini, alla spinta innovativa a cui l’azienda in oltre 150 anni di storia non ha mai rinunciato. E l’attenzione di Poste nei confronti dei dipendenti non riguarda solo ciò che accade all’interno delle proprie mura. Sfruttando la presenza capillare sul territorio, l’Azienda si pone anche come interlocutore chiave di enti e istituzioni nel dare sostegno alle donne vittime di violenza e nel promuovere iniziative mirate al loro reinserimento lavorativo e sociale.