Scuola: al via il progetto “Mabasta bullismo in Puglia”

“Vogliamo essere la prima regione d’Italia a dare credito ai giovani pugliesi di Mabasta e alla loro startup sociale con idee e azioni dal basso”. Queste le parole di Sebastiano Leo alla guida dell’Assessorato all’Istruzione e Formazione della Regione Puglia che sosterrà nel prossimo anno di scuola 2021-2022 il progetto pilota “Mabasta bullismo in Puglia” proposto dall’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce che prevede la sperimentazione in sei scuole pugliesi, una per ogni provincia, dell’ormai noto “Modello Mabasta”.

Il “Modello Mabasta”

Il Modello è l’originale e innovativo protocollo che mira alla prevenzione e alla lotta al bullismo ideato dai ragazzi di Lecce e adottabile da ogni classe e scuola d’Italia. È costituito da consigli e azioni svolte rigorosamente “dal basso”, da parte dei ragazzi stessi, per prevenire e contrastare ogni forma di sopraffazione tra giovani. La Dirigente della scuola, Addolorata Mazzotta, insieme a Mirko Cazzato, team leader del movimento “Mabasta” (19 anni) ha selezionato le sei scuole pugliesi;, dopo aver preparato e formato i referenti, gli animatori della startup sociale applicheranno le varie azioni previste dal loro originale Modello. Dalla compilazione del Maba_Test alla scelta del Maba_Prof, dall’individuazione e formazione dei “Bulliziotti” all’installazione delle “Bullibox”, dalla presentazione del “DAD – Digital Antibullying Desk” al finale raggiungimento dell’obiettivo primario, lo stato di “Classi Debullizzate”.

Le sei scuole pugliesi selezionate

Le scuole in cui sarà sperimentato il progetto “Mabasta Bullismo in Puglia” sono: Istituto Comprensivo “Commenda” di Brindisi; Istituto Comprensivo “G. Zimbalo” di Carmiano (Le); Istituto Comprensivo “R. Moro” di Taranto; Scuola Secondaria di Primo Grado “R. Monterisi” di Bisceglie (BAT); 26° Circolo Didattico “Monte San Michele” di Bari; Istituto Comprensivo “Don Milani Uno + Maiorano” di Foggia. “Ho conosciuto personalmente i ragazzi di Mabasta in più occasioni e ho seguito la loro startup dalla nascita nel 2016 e lungo la sua continua crescita – ha affermato l’assessore Sebastiano Leo – abbiamo pertanto letto con curiosità e attenzione la loro proposta. La cosa che ci ha colpito di più è che il loro innovativo Modello per prevenire e contrastare ogni forma di bullismo e cyberbullismo è ideato e condotto quasi esclusivamente dai ragazzi stessi, con la metodologia ‘peer-to-peer’, ossia di formazione e informazione tra pari. Ci sembra giusto e opportuno essere la prima regione d’Italia a dare credito a questi nostri giovani e contribuire all’applicazione delle loro originali idee e azioni dal basso”.