Poste Italiane ha ottenuto la scorsa settimana, per il terzo anno consecutivo, la certificazione “Top Employer”, assegnata ogni anno in tutto il mondo alle aziende che si distinguono per le migliori politiche di gestione delle risorse umane. Repubblica racconta il segreto del successo nella gestione del personale da parte dell’Azienda.
L’attenzione di Poste per l’inclusione
Nell’articolo si sottolinea come “la valorizzazione delle persone e la diversity e inclusion sono due dei pilastri della strategia di sostenibilità del gruppo – spiegano da Poste Italiane – con obiettivi definiti nel piano industriale, a conferma di come obiettivi di business e di responsabilità verso le nostre persone siano integrati”. Questa attenzione ha sicuramente ripagato Poste, primo datore di lavoro in Italia. Il gruppo ha infatti ottenuto, oltre al riconoscimento come Top Employer, l’inserimento nell’indice di Gender Equality di Bloomerg. Per lo stesso motivo, Poste è entrata anche nella top five della classifica sulla parità di genere delle società quotate in Borsa stilata da Equileap.
Poste continua ad assumere anche durante la crisi
Nonostante l’anno passato non sia stato roseo per il mercato del lavoro, Poste Italiane non ha mai smesso di assumere. Nel Gruppo – si legge – sono state assunte circa 3.400 persone con contratti a tempo indeterminato e apprendistato. In questa realtà, la sfida più grande è tenere insieme quattro generazioni di lavoratori, offrendo a ciascuno le opportunità per esprimere il proprio potenziale e ricavare soddisfazione dall’attività svolta.
Gli obiettivi per il futuro
Chiari sono anche gli obiettivi futuri del gruppo: “Continuare a migliorare le condizioni di lavoro – proseguono da Poste – delle nostre persone, in linea con le migliori pratiche di mercato. Ad esempio, entro la fine di quest’anno Poste conta di ottenere la certificazione relativa all’equità salariale e di ridurre gli infortuni sul lavoro, in particolare nella filiera logistico postale; verranno rafforzati inoltre i progetti in ambito sviluppo e formazione e quelli relativi al welfare e alla tutela della salute dei dipendenti. Un ruolo primario lo svolge ovviamente la formazione. Per affrontare i cambiamenti strutturali che stanno attraversando l’economia e la società Poste ha messo a punto un piano formativo che prevede di erogare entro il 2024 un totale di 25 milioni di ore di formazione. I corsi saranno trasversali, per tutti i dipendenti, e riguarderanno tematiche come l’educazione finanziarie e il digitale. Alcuni saranno legati anche al rafforzamento delle competenze tecniche, oltre che di supporto per lo sviluppo manageriale. I corsi di formazione combineranno poi momenti d’aula e somministrazione dei contenuti tramite una piattaforma online. Nel 2022 Poste punterà anche a rafforzare diverse aree aziendali, tra le quali DTO, la rete degli uffici postali con operatori di sportello e specialisti consulenti finanziari e la filiera logistico postale. Per questa ragione Poste è alla costante ricerca sia di giovani neolaureati, sia di professionisti più senior provenienti da diversi settori.