Uguaglianza di genere e strategia per i talenti: sul Corriere della Sera le best practice di Poste

Le best practice di Poste in materia di inclusione e diversità sono oggetto di un interessante approfondimento del Corriere della Sera nella sezione “Il tempo delle donne”. L’attenzione per la parità di genere e la tutela e protezione dei diritti umani, scrive Peppe Aquaro sul quotidiano, si racchiude nella sigla Esg. “Non deve essere stata una passeggiata formare una coscienza collettiva in un’azienda da 125 mila dipendenti. Eppure, se provassimo a parlare di inclusione, Poste italiane finirebbero sempre per centrare l’indirizzo, imbucando in Diversity and inclusion, una politica aziendale in materia di tutela e protezione dei diritti umani”.

La presenza femminile

Quindi l’analisi della alta presenza femminile all’interno del Gruppo. “È del 46% l’incidenza del personale femminile tra quadri e dirigenti, con il 44,4% del Cda donna“, si legge sul Corriere della Sera. “Poste italiane, poi, è entrata per il 2°anno consecutivo nel Bloomberg Gender-Equality Index, il principale indice di misurazione delle performance aziendali sulle tematiche della uguaglianza di genere”. L’articolo cita le parole del Condirettore Generale di Poste, Giuseppe Lasco, uno dei protagonisti dei risultati raggiunti. “Abbiamo sviluppato un approccio strategico che mette al centro della nostra azione i talenti. E ne sostiene la maturazione con politiche retributive e di crescita basate su equità e performance orientate a garantire la gender equality”, è il commento citato nel pezzo.

Il reimpiego

Spazio anche al riposizionamento in altre attività del personale in esubero che Poste ha portato avanti alla fine del 2020, con il progetto “Insourcing e reimpiego”. E il quotidiano cita anche le operazioni di carattere sociale del Gruppo. Tra queste “il collocamento del personale non udente agli sportelli, che ha permesso ad una utenza con la stessa disabilità un approccio più diretto”. Sono ancora le parole del Condirettore Generale Lasco a tracciare un bilancio fondamentale nell’anno più difficile della recente storia del Paese. “Poste italiane è stata in prima linea per assicurare i servizi essenziali nei momenti più duri della pandemia. E continua a farlo, sostenendo la campagna di vaccinazione con le piattaforme digitali”.