Lettere nella storia: il male nell’animo umano e l’appello dei bambini per la pace in Ucraina

Tra Satana e l’innocenza. Parliamo di guerra, brutta cosa. Travolge piccoli e grandi in modi diversi ma ugualmente inquietanti a dir poco. Il confronto tra pace e guerra è infatti il confronto tra il massimo bene – disarmato – e la massima violenza sulla Terra. Lo possono ben rappresentare i bambini e Satana. A raccontarcelo ci sono un’infinità di lettere. A un anno dall’inizio di una tra le più sciagurate invasioni guerresche contemporanee, ne citiamo una di bambini di classi elementari come appello alla pace rivolto ai Grandi della Terra e un’altra sulla guerra scritta addirittura da un diavolo.

Le Lettere di Berlicche

L’ultimo libro serio sul diavolo – di fresca pubblicazione con titolo “Satana” (ed. Queriniana) – riflette “come il giustiziere di Dio è diventato il nemico per eccellenza” e indaga sulle antiche origini culturali della sua misteriosa presenza nella storia. Nel 1942 – in piena guerra mondiale – l’autore inglese Clive Staples Lewis pubblicava il suo fortunatissimo libro “Le Lettere di Berlicche”, tuttora lette e ristampate. Ben 31 lettere nelle quali Berlicche, demonio di smaliziata esperienza nel tentare gli umani, istruisce il nipote Malacoda, diavolo alle prime armi. Artificio letterario fiabesco, quasi burlesco per riflettere sull’attrazione suggestiva del male nell’animo umano. Nella quinta lettera Berlicche distoglie Malacoda dal facile entusiasmo per la guerra. “Naturalmente – scrive nella sua attitudine malefica al nipote – una guerra è divertente. L’immediato terrore e la sofferenza immediata degli esseri umani sono un ristoro legittimo e piacevole per le miriadi dei nostri affaticati lavoratori. Ma quale beneficio permanente ci può dare, a meno che noi non ne facciamo uso per portare anime al Nostro Padre di Laggiù? Quando vedo la sofferenza temporale degli esseri umani che poi, alla fine, ci sfuggono, provo una sensazione come se mi fosse stato permesso di gustare la prima portata di un ricco banchetto, e poi mi fosse stato negato il resto. È peggio che non aver gustato nulla”. In realtà, Berlicche rileva che la guerra è dannosa per i diavoli perché induce gli esseri umani a riflettere alla morte e al lato effimero della vita, vanificando una delle migliori armi diaboliche qual è la “mondanità soddisfatta”.

Mondanità soddisfatta

Pertanto risponde a Malacoda: “Dici che sei ‘delirante di gioia’ perché gli uomini europei hanno cominciato un’altra guerra delle loro. Vedo chiaramente ciò che t’è capitato. Non sei delirante; sei soltanto ubriaco… Non mancare di darmi nella tua prossima lettera un resoconto completo delle reazioni dell’ammalato alla guerra, così che si possa studiare se sarà meglio farlo diventare un estremo patriota oppure un ardente pacifista. Le possibilità sono molte e varie. Intanto mi preme avvertirti di non sperare troppo da una guerra… pensiamo piuttosto al modo di usare che non al modo di godere di questa guerra europea. Poiché vi sono unite certe tendenze che, in sé stesse, non sono per nulla favorevoli a noi. Possiamo sperare un bel po’ di crudeltà e di impurità… Ma quanto sarebbe molto meglio per noi se tutti gli esseri umani morissero in case di salute costose, in mezzo a dottori che mentono, infermiere che mentono, amici che mentono, come io li ho educati a fare, promettendo la vita ai morenti… Quanto è disastroso per noi il continuo richiamo alla morte che la guerra offre! Una delle nostre armi migliori, la mondanità soddisfatta, è resa inservibile. In tempo di guerra neppure uno degli umani può pensare di vivere per sempre”.

Tentazione subdola

Davvero distorta la mentalità diabolica. Meglio la linearità dei bambini. Gli alunni della scuola primaria De Amicis di Lecco scrivono ai Governatori del Mondo: “Perché dobbiamo ancora preoccuparci per qualcosa che, ai giorni nostri, si potrebbe tranquillamente evitare? Stiamo parlando del conflitto Russia-Ucraina. Noi siamo troppi piccoli per poter comprendere e sicuramente avrete le vostre ragioni che vi spingono a ‘litigare’, ma provate ad ascoltare anche le voci di chi non è potente come voi. Chiedetevi: ‘Ce n’è davvero bisogno?’ Una guerra non risolve i problemi!!! Anche noi litighiamo, discutiamo, ci arrabbiamo, ma alla fine troviamo sempre un accordo per poter convivere pacificamente… si cede vicendevolmente. Capiamo che i piani sono diversi, però siamo tutti uguali… siamo esseri umani!!!”. Si tratta di scegliere tra Berlicche e i bambini. Per sfuggire alla tentazione subdola di un’escalation irreversibile di armi verso il baratro”.