Polis, così Poste accorcia le distanze tra il cittadino e la PA

Il progetto “Polis” di Poste per i comuni sotto i 15 mila abitanti protagonista a Radio 24 dove, nel corso della trasmissione Due di denari, è stato ospite Paolo Gencarelli, Responsabile Immobiliare Poste Italiane. “Il Motto del Progetto Polis è ‘Dai piccoli centri si fa grande l’Italia’ – spiega – I piccoli centri hanno sofferto fenomeni di spopolamento in questi ultimi anni, le banche hanno chiuso e la qualità dei servizi è scesa. Si tratta di piccoli centri che poi rappresentano la grande Italia, con l’80% della popolazione. Si tratta poi di un’Italia bellissima e ricchissima di tradizioni e Poste, grazie ad un percorso avviato da tempo nel nuovo management, ha deciso di non chiudere, di mantenere il presidio e nel tempo di arricchirlo, rilanciando con questo progetto Polis”.

L’offerta di Polis

Poste è dunque andata “a raddoppiare l’offerta e andando di fatto ad erogare tutti i servizi della pubblica amministrazione negli uffici postali. Ovviamente è questione di garantire anche alla popolazione dei piccoli centri le stesse opportunità, diritti e servizi delle grandi città, migliorando la qualità della vita”. Il percorso di Polis – spiega Gencarelli – lavora su due binari: “Per prima cosa stiamo facendo dei lavori, trasformando questi uffici postali, che saranno 1.500 entro fine anno. Stiamo anche lavorando con i ministeri per poter agevolmente erogare i loro servizi nelle nostre sedi. Siamo partiti con il ministero della Giustizia, con i certificati di volontaria giurisdizione come la nomina dell’amministratore di sostegno, ma a breve dovremmo essere in grado di erogare certificati pensionistici dell’Inps, tutti i certificati di stato civile e anagrafico e il casellario giudiziale. Nelle prossime settimane riusciremo a traferire tutte le piattaforme che ci permetteranno di erogare i servizi e quindi il cittadino potrà recarsi all’ufficio Postale e stampare un certificato di stato civile”.

L’aiuto di Poste

Il Responsabile Immobiliare di Poste chiarisce che “alcuni certificati, come stato civile e anagrafico, possono essere stampati direttamente da casa. La prima cosa che noi facciamo nell’ufficio quindi è accompagnare l’utente, che oggi fa più fatica ad usare app e web, nell’erogazione di questo servizio tramite un operatore. Già le pubbliche amministrazioni stanno rendendo digitali i servizi e quindi in qualche modo l’ufficio postale aiuta a colmare questo divario digitale che oggi è presente in Italia e nei piccoli comuni”.

Tempo e km “risparmiati”

Ci sono poi moltissimi servizi che i comuni non possono erogare, come tutti quelli legati ai tribunali: “Dai comuni spesso la distanza media verso i tribunali è di minimo 60 chilometri – prosegue – mentre per raggiungere le questure e fare il passaporto spesso si deve guidare per 150 chilometri, tra andata e ritorno; lo stesso discorso va fatto per la denuncia di smarrimento, che si può fare nei presidi dei carabinieri, ma che spesso non sono presenti in tutti i comuni. Il nostro progetto ha due obiettivi: il primo di costituire uno sportello di prossimità, facendo risparmiare del tempo ai cittadini dei piccoli centri, mentre il secondo è quello di accompagnarli nel digitale, con un ufficio postale rinnovato e sostenibile, ad esempio spiegando il funzionamento di Spid, strumento potentissimo ma che non tutti sanno utilizzare. Accorciamo le distanze”.

Sostenibilità negli uffici postali

L’investimento è già visibile in duecento uffici postali: “Noi vogliamo – aggiunge Gencarelli – nei nuovi uffici, migliorare l’esperienza del cittadino, dandogli una doppia scelta: andare dall’operatore, una modalità classica ma con nuove postazioni, o scegliere il self. Il cittadino potrà, tramite l’Atm o il Totem aperti h24, autenticarsi e selezionare il certificato, stamparlo o prenotare un appuntamento. Oltre a migliorare l’esperienza c’è un investimento anche in termini di sostenibilità: ben mille di questi uffici avranno impianti fotovoltaici, senza consumare il suolo. Avremo smart building, che consumeranno di meno, e installeremo anche cinquemila colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, un numero importante considerando che in questi comuni spesso non ci sono. Mi viene in mente un ricordo romantico: nel passato gli uffici postali servivano a cambiare i cavalli, qui viene la macchina elettrica a ricaricarsi di nuova energia, prodotta dal sole”.

Polis, Poste front office della PA

“I documenti come estratto contributivo e certificazione unica li faremo sia da totem che da operatore – aggiunge Gencarelli – Abbiamo avviato tante interlocuzioni, ma c’è la speranza che, nel momento in cui questo sistema funzioni, tutte le amministrazioni, centrali e locali, potranno utilizzare questa infrastruttura di Poste; un’infrastruttura tecnologica, fisica, di immobili e di persone. È come se noi fossimo un front office delle pubbliche amministrazioni, senza sostituirle. Noi le affiancheremo, ed è per questo che poi le amministrazioni sono anche aperte. Questo è solo l’inizio. Quando siamo partiti con il progetto ci sembrava un’impresa quasi folle coprire tutti i 7 mila piccoli centri sotto i 15 mila abitanti. In tutti questi centri almeno un ufficio postale sarà trasformato grazie a Polis”. “Ciò che noi stiamo facendo è un grande piano di formazione sulle nostre persone – conclude Gencarelli – Se ci sarà la necessità potremo anche assumere, ma per ora abbiamo il nostro personale. Questo porterà a ‘cambiare la pelle’ ad alcuni nostri colleghi, che potranno erogare questo nuovo servizio, che potrà essere di sportello o anche di consulenza”.

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