Piazza Bologna ufficio postale

Persone anziane residenti in una delle zone più vivaci di Roma, studenti fuori sede, stranieri (tanti) alle prese con la richiesta di permesso di soggiorno. E poi, liberi professionisti, amministratori di condominio e avvocati con il loro carico di atti giudiziari da spedire. L’ufficio postale di Piazza Bologna – quello che se lo guardi dall’alto ha la forma di un boomerang incastonato tra le ambasciate della via Nomentana, il Policlinico Umberto I, la Stazione Tiburtina e l’Università La Sapienza – è un enorme contenitore di vite e relazioni con i clienti: da qui ne passano oltre 500 al giorno, che significa 12-13mila al mese.

Yellow kit

Alle 11 di una mattina di metà settembre entra Therese, una ragazza francese che parla perfettamente l’italiano, iscritta a una laurea specialistica alla Sapienza. È venuta a prendere i moduli per il permesso di soggiorno. Poste Italiane glieli consegna in busta chiusa. Passano a prenderli anche tre ragazze albanesi, appena iscritte a Computer Science nella stessa università, e un 25enne israeliano che si specializzerà in Economia alla Luiss: mostra soddisfatto il plico – si chiama “yellow kit” – che poi riporterà compilato per l’invio alla questura. Paolo Bucarella, da un anno operatore di accoglienza in questa sede, racconta del suo contapassi che ne registra 15mila al giorno, molti dei quali compiuti avanti indietro dal totem all’armadietto dei moduli da dare agli stranieri. Il plico si ritira senza attese; Paolo ha anche il compito di invitare i clienti stranieri a prenotare il proprio turno allo sportello quando torneranno con i moduli firmati, spiega Daniele Fatello, Responsabile della Gestione Operativa della Filiale Roma Nord, che ha sede ai piani superiori dell’ufficio postale diretto da Gianluca Sbaraglia, da poco entrato in carica.

Richieste di tutti i tipi

Ma la figura dell’Oda Paolo è fondamentale anche per dirigere il traffico: un po’ vigile, un po’ “portiere”, nel senso calcistico del termine, Paolo le para tutte ed è bravissimo nel gestire con un sorriso anche le richieste più strampalate, per fortuna solo una minoranza: da chi gli chiede se c’è un bagno a chi entra convinto di poter rinnovare allo sportello postale una carta di identità o una tessera sanitaria, fino agli eccessi di chi da Poste Italiane vorrebbe comprare uno smartphone.

I “fedelissimi”

Fra i tanti studenti – gli italiani per Postemobile, pacchi e Postepay, gli stranieri per il permesso di soggiorno – c’è uno zoccolo duro di clienti che qui si sente a casa. Claudio, su tutti: era titolare di una gioielleria qui all’angolo. Dodici anni fa ha chiuso ed è andato in pensione, il negozio dove ha trascorso 35 anni della sua vita è diventato una farmacia, lui continua a venire qui per le operazioni comuni allo sportello e per i prodotti di risparmio, gestiti dal suo consulente di fiducia, Roberto Ricci, diventato un amico: “Ci conosciamo da 15 anni, mi dà consigli e informazioni, mi risolve i problemi. A volte passo di qua anche solo per salutarlo. Mi sono sempre trovato bene con Poste Italiane”. Assidua frequentatrice di questi sportelli e della sala consulenza di Marco Ciarafoni è Francesca, originaria della provincia di Salerno: “Ho cominciato a venire qui quando è nato mio figlio, 42 anni fa. Ogni mese versavamo qualcosa per lui e quando è diventato grande si è trovato un bel gruzzoletto”. Francesca avrebbe uffici postali più vicini a casa sua: “Ma mi piace venire qui anche per questo Palazzo, che è bellissimo”.

Un posto piacevole

Maria Paola, residente poco distante da Piazza Bologna, insegnava biologia nelle università di Roma e L’Aquila: “Mi capita di venire a ritirare pacchi o raccomandate. Ma recentemente sono venuta per un altro motivo: volevo cambiare gestore telefonico, fisso e mobile, e dell’energia. Ero venuta solo a chiedere informazioni, sono tornata a casa con quattro nuovi contratti”. È il mese di giugno 2023 quando Maria Paola fa la conoscenza di Chiara Convertino, referente Energia per la filiale di Roma Nord: “Ho trovato davanti a me una persona che, senza dare l’impressione di voler vendere a tutti costi i prodotti, mi ha illustrato le tariffe e il funzionamento delle offerte in modo chiaro e professionale – spiega Maria Paola – Ebbene, le ho dato fiducia e ho sottoscritto con Poste quattro nuovi contratti: per la telefonia, fissa e mobile, e per l’energia, per la prima e seconda casa”.

Il posto dei ricordi

Maria Paola sottolinea un aspetto non trascurabile per molti clienti della sua fascia di età: “Il personale è molto migliorato sia dal punto di vista della gentilezza sia dell’organizzazione. È un posto piacevole, io aspetto il mio turno senza impazienza e a volte arriva anche troppo presto”. Infine, c’è Pasquale, che non vuole dire di avere visto nascere le Poste di Piazza Bologna “ma poco ci manca”. Suo padre era portinaio in via Agrigento e conosceva tutti i postini della zona. Seguito oggi dal consulente Gianluca Izzo, Pasquale tra le sportelliste riconosce alcune ex compagne di scuola delle figlie. “Quando entro mi sento in famiglia”. Ma i suoi ricordi di Piazza Bologna non sono legati solo a raccomandate, buoni e libretti: “Quanti pomeriggi e quante notti ho trascorso sugli scalini. Con gli amici ci si dava appuntamento sulle scale dell’ufficio postale e magari ci si rimaneva a chiacchierare. Era un punto di riferimento come la lampada dell’Osram a Termini”, dice citando un altro feticcio romano. “Non c’erano né la fermata della metropolitana né il traffico, c’erano tante banche che sono scomparse, i negozi sono tutti cambiati, solo l’ufficio postale ha resistito al tempo”.