Roma, 29 mar – Il ritorno dell’ora legale farà ridurre i consumi elettrici nei prossimi sette mesi, con benefici per l’ambiente. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, “stima un minore consumo di energia pari a circa 510 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200mila famiglie”.
Considerando che un kilowattora “costa in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minore consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni”. E dal punto di vista ambientale, ci saranno “minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 250mila tonnellate”.
Nel periodo primavera-estate, “i mesi che segnano il maggiore risparmio energetico sono aprile e ottobre, che complessivamente con circa 350 milioni di kilowattora rappresentano i due terzi del risparmio totale. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento”. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, “l’effetto ritardo nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono perlopiù terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità”.
Dal 2004 al 2018, secondo i dati elaborati da Terna, “il minore consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 9,1 miliardi di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1,545 miliardi di euro”.
Il parlamento europeo ha deciso di abolire i cambi di ora semestrali nell’Ue a partire dal 2021. La società ha fatto “un’accurata analisi sulle ricadute per il sistema elettrico italiano in termini di sicurezza e adeguatezza”. Il gestore di rete “ha preso in esame sia lo scenario attuale sia lo scenario previsionale, simulando l’effetto dei diversi regimi orari (ovvero ora legale tutto l’anno o ora solare tutto l’anno) che il nostro paese dovrà scegliere di adottare dal 2021”.
Dallo studio di Terna “emerge che lo scenario ora legale tutto l’anno garantisce il massimo beneficio in termini di risparmi energetici. Ai circa 500 milioni di kilowattora che già si risparmiano mediamente con il sistema di ora legale attualmente in atto (da aprile a ottobre) si aggiungerebbero altri 300 milioni di kilowattora se si estendesse il regime di ora legale anche ai periodi invernali (da novembre a marzo), per un beneficio elettrico complessivo annuo di circa 800 milioni di kilowattora, corrispondenti a 400mila tonnellate di CO2 in meno in atmosfera. Il risparmio economico annuo complessivo ammonterebbe invece a 160 milioni di euro”.