In questa intervista, realizzata dal magazine Postenews durante il periodo più duro del lockdown del 2020, la presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma parla del ruolo sociale di Poste Italiane in una fase particolarmente delicata per tutto il sistema sanitario. All’inizio del 2021, Mariella Enoc è stata confermata dalla Santa Sede presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù fino al 2023.
Mariella Enoc è la presidente dell’ospedale Bambino Gesù, il più prestigioso per l’infanzia in Italia che ora, dietro sollecitazione di Papa Francesco, proprio la Enoc ha trapiantato in Centrafrica. Un moderno ospedale per curare bambini poverissimi di una regione poverissima. Dalla sua esperienza di vita trascorsa a occuparsi degli altri trae una tranquillità anche nei momenti di emergenza, come si è rivelata l’epidemia Covid 19 per il sistema sanitario in Italia. Con una donna senza fronzoli, capace di una sensibilità straordinaria che coglie il cuore dei problemi, viene spontaneo in un clima di “pandemia mediatica” chiederle cosa sia per lei il coraggio nel tempo di emergenza sanitaria. “E’ la cosa più ordinaria che si possa avere per vivere e non subire questa situazione” risponde. “E’ un atteggiamento che non eravamo soliti avere e che ora si è rivelato necessario come comunità. La cosa da fare meno è, invece, il pensare che facendo quello che va fatto siamo degli eroi”. Non male come biglietto da visita di una donna coraggiosa davvero perché non perde la speranza. In linea con quella convinzione cristiana che anche la santità consista nel fare in modo straordinario le cose ordinarie.
L’importanza di Poste per i più deboli
In situazioni di emergenza pubblica, quale si è rivelato essere il coronavirus, a chi è richiesto un supplemento di solidarietà e coraggio? La sua risposta immediata è: “A tutti. Perché siamo tutti chiamati ad avere speranza, a non farci prendere dal panico, alimentato da una vera e propria pandemia mediatica. Certo in prima linea ci sono i sanitari e tutti gli operatori ospedalieri che, in larga misura, si dedicano con abnegazione ammirevole alla missione che hanno scelto. Ma loro devono poter contare su una seconda linea di persone che si attengono alle norme prescritte”. Mossa abitualmente da una visione di servizio ai più fragili o esclusi, la presidente Enoc commenta anche il ruolo sociale di Poste Italiane. “Sono un grande presidio di comunità e perciò mi pare importante il mantenimento degli uffici nei piccoli centri. Per il cittadino, le Poste sono il grande dottore della comunicazione tra le persone. A volte rappresentano l’unico mezzo di scambio, di segnali di affetto tra persone fragili, anziane che non sono solite ricorrere ad altri strumenti di comunicazione con persone care lontane. Una lettera, un pacchetto possono racchiudere esperienze d’amore. L’attesa di risposta li aiuta a vivere. Perciò ho molto apprezzato che Poste abbiano chiuso meno sportelli di servizio delle banche durante l’epidemia”.