Il legame che si crea fra i portalettere e il luogo in cui lavorano è uno dei punti chiave del radicamento e della fiducia in Poste Italiane. Se poi il lavoro è svolto in uno dei paradisi italiani, che è anche il luogo di nascita, allora tutto assume un certo fascino. Il quotidiano La Sicilia racconta la storia di Andrea Costanza, nato e cresciuto a Lampedusa, dove oggi lavora.
Nel segno del padre
Andrea Costanza, classe 1973, appartiene all’ultima generazione ad aver avuto la possibilità di nascere sulla maggiore delle isole Pelagie dopo la chiusura del punto nascita ospedaliero. Portalettere all’esordio proprio a Lampedusa, dopo un breve periodo al Nord Italia, è poi tornato nella sua isola, dove suo papà prima di lui era stato il volto di Poste Italiane: “La comunità mi ha accolto con gioia – racconta con emozione Andrea – Qui ci conosciamo tutti e il portalettere in una realtà così piccola e coesa è un punto di riferimento molto solido, trasmette fiducia e familiarità. Sento il mio lavoro come un supporto alla popolazione e un punto di contatto con l’esterno”.
Spirito di adattamento
Come tutti i suoi concittadini, Andrea ha grande spirito di adattamento, nato dal fatto di vivere su un’isola a 120 miglia dalle coste siciliane. Come spiega il quotidiano, può capitare che si recapitino pacchi e corrispondenza molto attesi, in abitazioni lontane diversi chilometri dal centro abitato principale: “Vedere la gioia negli occhi di chi riceve la posta è uno dei motivi che mi fa amare tantissimo il mio lavoro”, spiega. “Devi davvero nascerci per abituarti alle difficoltà e alla vita spartana che si conduce sull’isola – aggiunge Andrea – Qui siamo nella terra più a Sud d’Italia, più vicini alla Tunisia che alla Sicilia”.
Ponte fra Europa e Africa
Lampedusa si è molto sviluppata, rispetto ai tempi del nonno di Andrea, quando molti residenti facevano la spola con la Tunisia per lavoro. Molte tradizioni personali e culinarie sono rimaste, ma il paese è diverso: “Ho veramente visto crescere Lampedusa – sottolinea – e soprattutto dalla fine degli anni ’80 in poi ho visto la sua economia cambiare e passare da una cultura legata quasi esclusivamente al mare allo sviluppo dell’industria e dell’industria turistica in particolare”.
I tempi dell’isola
Visitatori e villeggianti portano le presenze sull’isola dai 6.000 abitanti dell’inverno alle decine di migliaia del periodo estivo: “Da maggio ad ottobre – racconta Andrea – l’isola si trasforma e tutto deve essere rimodulato alle diverse esigenze, dall’approvvigionamento di carburante a quello degli alimentari”. Questo cambia ovviamente anche il lavoro del portalettere mentre durante l’inverno può addirittura capitare che condizioni meteo particolarmente avverse non consentano alla nave postale di attraccare tutti i giorni. Andrea però precisa: “Soprattutto nel periodo natalizio, non ci risparmiamo mai per recapitare in tempo tutti i pacchi che arrivano, che sono tantissimi, e soprattutto per rendere felici i nostri bimbi”.
Tra natura vip
La Sicilia ricorda la presenza fissa di Claudio Baglioni, ormai affezionato a Lampedusa e ai suoi abitanti, ma anche la possibilità di ammirare straordinari eventi naturali che avvengono fra Lampedusa e le altre isole Pelagie, come la schiusa delle uova del primo nido italiano di tartaruga caretta caretta: “Quando mi trovo fuori dall’isola – prosegue Andrea – e sento qualcuno parlare della nostra Isola dei Conigli, del colore del nostro mare o dell’esperienza che ha vissuto qui durante una vacanza, provo un’immensa soddisfazione e una grande gioia. Se dovessi scegliere una parola per riassumere Lampedusa, sarebbe senz’altro accoglienza”.