Nei primi sei mesi del 2022 “il mercato digitale ha fatto registrare un valore di 37,163 miliardi, con una crescita del 3% rispetto ai primi sei mesi del 2021” ma “le dinamiche economiche generali della seconda metà del 2022, influenzate da una flessione dei consumi delle famiglie e da un rallentamento del Pil, porteranno il mercato digitale a crescere a fine anno del 2,1%, per un valore complessivo di 76,836 miliardi”.
L’analisi sul digitale
È il quadro del settore dell’Ict che emerge dal secondo volume del rapporto di Anitec-Assinform “Il digitale in Italia 2022”. Nei primi sei mesi dell’anno “ad avere la crescita percentuale più sostenuta sono stati i settori dei servizi Ict (+7,2%), spinti soprattutto dal mercato cloud (+25,5%), e dei contenuti e pubblicità digitale (+7,1%). Per quanto riguarda invece le previsioni per i prossimi anni “nel 2023 si stima un aumento del mercato digitale italiano migliorativo rispetto al 2022, con una crescita pari al 3% e un ammontare complessivo di 79,138 miliardi. Per i successivi anni si ipotizza invece un aumento più sostenuto: +4,8% nel 2024 e +5,3% nel 2025, con un mercato che nel 2025 potrebbe superare gli 87 miliardi di euro”.
L’impatto del Pnrr
Nel 2022 lo scenario delineato da Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’Ict, presieduta da Marco Gay, prevede, “a fronte di un mercato digitale di 76,1 miliardi di euro, un impatto del Pnrr pari a 741 milioni aggiuntivi per un totale complessivo di oltre 76,8 miliardi di euro”. Per gli anni successivi, la ‘spinta’ al settore legata al Pnrr è stimata in 2 miliardi aggiuntivi nel 2023, 3 miliardi nel 2024, 3,4 miliardi nel 2025. “Industria, P.a., sanità e telecomunicazioni saranno i settori che beneficeranno in modo diretto degli investimenti previsti dal Pnrr”.