Messina: alla scoperta della Chiesa della SS. Annunziata dei Catalani con il portalettere Silvio

“Un vero e proprio libro di storia, che racconta le vicende della città attraverso i secoli”. Così il portalettere di Poste Italiane Silvio Mento descrive la chiesa della SS. Annunziata dei Catalani, uno dei tesori di Messina che quotidianamente ha il privilegio di ammirare. Un luogo oggi accessibile anche ai visitatori, grazie a Le Vie dei Tesori, la manifestazione che nei prossimi weekend e fino al 5 novembre coinvolgerà 17 località siciliane per circa 300 tra luoghi, passeggiate ed esperienze, di cui 40 in provincia di Messina.

Le Vie dei Tesori

Il festival, arrivato ormai alla sua XVII edizione, racconta e mette in rete il patrimonio artistico, architettonico e naturale dell’Isola. Il supporto di Poste Italiane al progetto, in collaborazione con tutti i comuni interessati, rientra nel più ampio piano di interventi a sostegno di iniziative territoriali di valore culturale, sociale e ambientale. Nella foto il portalettere è ritratto dinnanzi all’affascinante edificio a croce latina, perfetta sintesi delle tante dominazioni che si sono susseguite a Messina e della sua storia, sin dall’epoca precristiana.

La Chiesa dei Catalani a Messina

Stile bizantino, romanico, arabo e normanno si fondono in questa splendida basilica, edificata nel XII secolo sui resti di un antico tempio dedicato a Nettuno. Fu adibita a moschea sotto i saraceni, per poi tornare al mondo cristiano con i normanni. Nel XV secolo è passata alla confraternita dei mercanti catalani, nutrita comunità spagnola arrivata in città al seguito degli aragonesi. “Chiamata anche ‘Annunziata di Castellammare’ – racconta Silvio – perché vicina a una fortezza nei pressi del porto, per noi tutti messinesi è semplicemente la Chiesa dei Catalani”.

Sopravvissuta alle catastrofi

L’edificio è inoltre testimone dell’antico assetto stradale di Messina, si trova infatti ancora alla quota della città antica, che nel tempo si è sollevata a causa di vari fenomeni catastrofici. “È sopravvissuta ad alluvioni, esondazioni e quasi per miracolo anche al devastante terremoto del 1908 – continua Silvio – ma fortunatamente il restauro cominciò già negli anni ’20 ed è suggestivo oggi vedere questa splendida basilica dalle origini così antiche sorgere proprio nel cuore della città”. Dopo il sisma alcuni dipinti furono trasferiti in un museo, altre opere d’arte, come l’Immacolata, invece fecero ritorno alla chiesa e si possono ammirare ancora oggi. Per maggiori dettagli sull’iniziativa è disponibile il sito https://www.leviedeitesori.com/festival-dei-tesori/.