È stata inaugurata il 19 ottobre, nel Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa di Poste Italiane, in piazza Vittorio Veneto, a Trieste, la mostra “Die Postkarten der Bunten Armee, Le cartoline dell’esercito colorato, cartoline militari ai tempi della duplice monarchia 1871-1914”, curata dallo storico triestino Roberto Todero.
La storia delle cartoline militari esposta a Trieste
L’esposizione raccoglie una ricca collezione di cartoline storiche ambientata tra fine Ottocento e i primi anni del Novecento raffigurante gli eventi bellici ai tempi della monarchia Austro-Ungarica. Una Korrespondenz Karte creata da un insegnante dell’accademia militare teresiana di Wiener Neustadt nel 1869 dette il via ai cartoncini con il francobollo prestampato mediante i quali era possibile mandare brevi notizie (cosa recepita nel bollettino delle leggi dell’impero il 25 settembre dello stesso anno). Un anno più tardi nacquero in Francia le cartoline illustrate, seguite nel 1872 da quelle illustrate non più con soli disegni ma con vere fotografie. La mostra “Die Postkarten der Bunten Armee, Le cartoline dell’esercito colorato, cartoline militari ai tempi della duplice monarchia 1871-1914” sarà visitabile fino al 10 novembre, da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 13.
Parla lo storico triestino
“Oggetto di questa mostra e del catalogo della stessa che presenteremo al pubblico giovedì 26 ottobre, alle 16.30, nella Sala del Consiglio del Palazzo delle Poste – ha spiegato Todero – è il desiderio di suggerire una chiave di lettura per le cartoline illustrate relative al servizio di leva nelle forze armate della duplice monarchia Austro-Ungarica (1867–1914), limitatamente al tempo nel quale vennero pubblicate: dal 1870 al 1914. In quel periodo operavano in Austria–Ungheria molti pittori e disegnatori di fama che sono stati volutamente esclusi da questo studio: l’immortale Fritz Schönpflug (1873–1951), Ludwig Koch (1866–1934), Karl Ludwig Prinz (1875–1944) o di Alex Kircher (1867–1939), per i quali esistono svariate pubblicazioni e monografie, cedono qui il passo a tanti autori minori che lavoravano anche in forma anonima per diversi stabilimenti tipografici produttori di cartoline destinate a un pubblico vario, anche se l’interesse andava principalmente a quello composto dai soldati di leva, desiderosi di mandare notizie a casa cercando anche di mostrare con questo nuovo mezzo di comunicazione, la cartolina illustrata, qualche momento della loro esperienza da soldati. Esperienze che, nella mostra, riconosceremo non poi tanto dissimili da quella fatte da chi abbia trascorso il periodo del suo servizio di leva nel secondo dopoguerra”.