Poste Italiane comincerà a rilasciare da oggi i passaporti negli uffici postali di Bologna, Verona e Cagliari e in tutto il loro territorio provinciale. “Posso però anticipare che le prossime città, da metà settembre, saranno Milano, Napoli e Roma. E questa è una novità molto importante”, ha dichiarato il Direttore Generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco, in un’intervista al Sole 24 Ore: “A Milano progressivamente avvieremo il servizio in 100 uffici postali, a Napoli in 72 e a Roma 200 – spiega – Chi è residente in queste zone può andare in qualsiasi ufficio della città, ma anche nei comuni della provincia. La media per ottenere il documento sarà di 15 giorni”. Attualmente il servizio, spiega Lasco, “è operativo in 300 comuni. Il più piccolo comune è Bova, in provincia di Reggio Calabria, che ha 398 abitanti, a 57 chilometri di distanza dalla Questura. Il comune dove abbiamo rilasciato il maggior numero di passaporti è San Pietro in Casale, in provincia di Bologna, dove ne sono stati rilasciati 200. In tutto ne abbiamo forniti ai richiedenti 2.200”.
Un esempio nel mondo
Nell’intervista, Lasco ricorda che “siamo l’unico Paese al mondo in cui lo Stato si avvale di un società privata per il rilascio dei passaporti” e che “in molti stanno guardando il nostro esempio, persino il Giappone”. L’iniziativa, ricorda il Direttore Generale di Poste, rientra nell’ambito del progetto Polis, finanziato per 800 milioni dal piano complementare al Pnrr e per 400 milioni dal gruppo Poste. “Di pari passo con l’avvio del servizio di rilascio dei passaporti, che verrà esteso a tutti gli uffici postali sul territorio nazionale, anche il progetto Polis verrà progressivamente esteso a tutti gli uffici, non più solo ai comuni sotto i 15 mila abitanti”, aggiunge Lasco.
L’impegno di Poste
Il servizio per i passaporti, sottolinea ancora il Direttore Generale di Poste Italiane, “ha richiesto un impegno importante, a partire dalla formazione del personale e poi con l’implementazione della piattaforma informatica (in sette anni abbiamo cambiato 70 mila persone, un vero cambio generazionale) dalla quale le questure possono recuperare in tempo reale di dati dei richiedenti”. La piattaforma “renderà possibile, penso da novembre, anche il rilascio negli uffici della carta d’identità elettronica”. “Tutto questo – prosegue Lasco – ha richiesto un impegno finanziario aggiuntivo per Poste di altri 80-100 milioni. Anche l’estensione del progetto Polis comporterà un ulteriore investimento finanziario a nostro carico. È stato fatto un grande lavoro d’intesa con la Presidenza del Consiglio, con il Ministero degli Interni e il Ministero degli Esteri”.