Roma, 13 mar – Si moltiplicano le collaborazioni istituzioni finanziarie, provider tecnologici, associazioni di filiera, operatori logistici e società fintech, si diffondono nuove tecnologie, come Blockchain, Internet of Things e Artificial Intelligence, e si consolida l’uso di soluzioni innovative. In Italia il Supply Chain Finance – l’insieme delle soluzioni per il finanziamento del capitale circolante che fanno leva sul ruolo delle aziende all’interno della filiera – è ormai un ecosistema consolidato che coinvolge tanti attori, offre opportunità concrete per il finanziamento delle imprese e inizia a essere accessibile anche alle Pmi. Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano.

Il mercato potenziale resta ancora ampio e in crescita, pari a 530 miliardi di euro (+2,5%), di cui 480 miliardi verso i clienti (81%, in crescita del 3,3%) e 50 miliardi verso le imprese collegate (19%, in calo del 4,2%), il secondo in Europa dopo la Francia (662 miliardi di euro) e subito prima della Germania (503 miliardi). Ma non mancano i segnali positivi: i tempi medi di incasso dei crediti commerciali scendono a 77 giorni (-4,3%), a 91 giorni per il pagamento dei debiti e risulta in crescita anche il mercato servito, pari al 28% del totale per un valore di 147 miliardi di euro (+3,5%).

Le soluzioni più presenti sono ancora quelle più tradizionali, come l’Anticipo Fattura e il Factoring. Nell’ultimo anno, però, a crescere sono stati soprattutto il Reverse Factoring, che permette ai fornitori di sfruttare il merito creditizio di un’azienda cliente per ottenere prezzi più bassi e vale 4 miliardi (lo 0.8% del mercato, +33%), l’utilizzo della Carta di Credito, che genera un valore di 2,6 miliardi (lo 0,5% del mercato, +6,7%) e soluzioni innovative legate al Fintech come l’Invoice Auction, un marketplace per l’anticipo fattura basato su una piattaforma tecnologica che consente a terze parti con disponibilità di capitali di investire nelle fatture emesse dalle aziende, che vale appena 0,04 miliardi (0,01% del mercato) ma è cresciuto del 500% in un anno. Le operazioni di Cartolarizzazione dei crediti commerciali, infine, valgono 2,5% miliardi, pari allo 0,5% del mercato.

“Il mercato potenziale rimane ampio, ma il mercato servito comincia a mostrare segnali incoraggianti di adozione di soluzioni innovative, anche grazie all’importante spinta del fenomeno fintech – commenta Federico Caniato, Direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance -. Un altro ottimo segnale è il moltiplicarsi delle collaborazioni all’interno della filiera, per ottimizzare la relazione fra compratori e fornitori, fra attori dell’ecosistema con diversi modelli di business, per sfruttare nuove opportunità, e con operatori fino a poco tempo fa estranei al settore, come le piattaforme di eCommerce o i provider logistici”.

“Il settore è oggi più maturo, con soluzioni innovative quali l’Invoice Auction, la Carta di Credito e il Dynamic Discounting che non sono più soltanto esempi isolati – afferma Antonella Moretto, Direttrice dell’Osservatorio Supply Chain Finance -. Le nuove tecnologie consentono anche alle piccole e medie di imprese l’accesso all’ecosistema del credito di filiera, ma allo stesso tempo inducono le aziende a considerare contemporaneamente diverse prestazioni, un obiettivo raggiungibile soltanto con un’attenta gestione dei processi interni e delle competenze organizzative”.