Il principe saudita Mohammed bin Salman

Roma, 9 set – Reazione limitata sul mercato del petrolio dopo l’annuncio nel fine settimana di un cambiamento potenzialmente rilevante sul settore da parte dell’Arabia Saudita. L’influente ministro dell’Energia, Khalid al-Falih è stato sostituito con un componente della famiglia reale, il principe Abdulaziz bin Salman, figlio di re Salman.

Secondo alcuni osservatori questa decisione, che rompe con il passato, dato che finora si rispettava la consuetudine secondo la quale questa rilevante posizione non viene occupata da esponenti diretti della famiglia reale, potrebbe aumentare l’incertezza sul settore.

Negli scambi mattutini il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord guadagna 38 cents a 61,92 dollari. Il West Texas Intermediate sale di 33 cents a 56,85 dollari.

Il tutto mentre gli sforzi dei produttori per sostenere le quotazioni hanno mostrato risultati solo parziali, limitandosi a puntellare i prezzi ma senza ottenere rilanci a dispetto delle restrizioni all’offerta e mentre si temono altri rallentamenti dell’economia globale.

La rimozione di Al-Falih dalla carica di ministro era stata preceduta dalla sua destituzione anche dalla guida della compagnia petrolifera nazionale, la Saudi Aramco. Che l’erede al trono Mohammed bin Salman, di fatto attuale capo del governo, punta a quotare in Borsa con una gigantesca operazione più volte ipotizzata ma poi rinviata e su cui alcuni esponenti del Regno saudita potrebbero aver avuto alcune riserve.