Roma, 25 nov – Nel terzo trimestre 2019 la fiducia dei consumatori italiani sale ancora fino ad arrivare a quota 71 punti, +2 punti rispetto al trimestre precedente. Flat su base trimestrale la media dell’indice di fiducia mondiale (107 punti) come quella del continente europeo che mostra un timido incremento (+1 punto, 88 punti contro 87 del periodo aprile-giugno). I dati emergono dall’aggiornamento al terzo trimestre 2019 della Conference board Global consumer confidence survey svolta in collaborazione con Nielsen su base trimestrale.

Nel dettaglio, Germania +1 (104 punti), Gran Bretagna +2 (96 punti), Francia -1 (80 punti), Spagna -3 (87 punti). “Dai dati emersi dall’ultimo aggiornamento della Consumer Confidence Survey – ha dichiarato Laurent Zeller, Presidente e AD di Nielsen Italia – emerge che gli italiani rimangono positivi circa il prossimo futuro, con il livello di fiducia in crescita di due punti, nonostante il quadro macro-economico sia sostanzialmente stagnante e nel terzo trimestre la crescita del Pil sia stata vicina allo zero (+0,1% Istat). Si accompagna al buon andamento della fiducia anche quello della propensione agli acquisti, confermata da un +1,6% delle vendite del largo consumo a totale negozio (anno progressivo ottobre 2019). Tra le preoccupazioni rimane alta quella per il posto di lavoro, comprensibile considerato il nuovo aumento del tasso di disoccupazione a settembre. Da evidenziare, comunque, l’aumento dell’apprensione per il riscaldamento climatico, percepita in tutto il mondo ma in modo particolare in Italia”.

In merito alle principali preoccupazioni degli italiani si colloca in testa quella relativa al posto di lavoro (19%, +5 punti percentuali sul trimestre precedente). Tuttavia, l’apprensione per il global warming fa registrare l’impennata più consistente, con un rimbalzo di 7 pp dal secondo trimestre (arrivando a quota 12%). Rimane alta anche la preoccupazione per l’economia del Paese (12%) nonostante sia in decisa discesa (-5 pp). Nella classifica si colloca a quota 9% l’attenzione per il proprio stato di salute (invariata rispetto al trimestre precedente).

Al 6% troviamo la preoccupazione per il fenomeno dell’immigrazione (-1 pp), a pari livello di quella riguardante la stabilità politica (-1 punto). Fanalino di coda la preoccupazione per l’aumento del costo delle utenze, in netta discesa (-4 pp). La propensione agli acquisti degli italiani cresce di 3 punti percentuali (sono quindi il 28%, un italiano su tre, quanti ritengono sia il momento giusto per fare acquisti, contro il 25% del secondo trimestre 2019).

Rimane, invece, stabile la percentuale di quanti ritengono che il Paese sia in recessione (78%), ma scendono di ben 3 punti coloro che si dichiarano positivi/ottimisti sullo stato delle proprie finanze (31% vs 34% del trimestre precedente). In sensibile calo anche quanti ritengono che si uscirà dalla crisi nei prossimi 12 mesi (-5 pp, 17% terzo trimestre 2019 vs 22% del secondo). Diversamente, al 22% (+4 punti) la quota del campione che si dichiara fiduciosa nella ripresa del mercato del lavoro.