“I cambiamenti ambientali causati dall’uomo stanno avvenendo a un ritmo senza precedenti, e rimane poco tempo per evitare effetti catastrofici” ha scritto in un recente rapporto l’autorevole Institute for Public Policy Research che prende in esame gli effetti del cambiamento climatico, ma anche l’erosione e l’infertilità del suolo, la perdita di specie, la deforestazione e l’acidificazione degli oceani. Sono dunque più che preziose, indispensabili, le politiche di salvaguardia ambientale che vedono impegnate organizzazioni internazionali, governi e imprese. La parola chiave è “sostenibilità”, concetto che fu introdotto nel 1972 durante la prima conferenza Onu sull’ambiente e che significa uno sviluppo “in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. Alle raccomandazioni e agli obiettivi Onu – ridefiniti nel 2008 con il progetto per la Green Economy – fanno riferimento esplicito i principi generali che ispirano l’impegno di Poste Italiane per l’ambiente e il clima.

Dematerializzare
Nella prassi quotidiana questo impegno poggia su tre pilastri, in apparenza tre paroloni: dematerializzazione, Green Building, Mobility Management. Si tratta in realtà di soluzioni e metodiche molto concrete. Dematerializzazione significa che ai documenti cartacei si vanno progressivamente sostituendo quelli digitali, come accade ormai per il 90% delle pratiche che riguardano i clienti e per gran parte della documentazione interna, risparmiando tonnellate di carta. Quella di cui invece non si può fare ancora a meno, è per un terzo riciclata. Ma dematerializzazione significa anche innovazione di sistema, come il capitolo Green Building che comprende l’efficientamento energetico del vasto patrimonio immobiliare gestito dal Gruppo Poste Italiane, con 4 Data Center e oltre 13.700 immobili per circa 5,5 milioni di metri quadrati di superficie (nel 2017, ad esempio, il 95,2% dell’energia elettrica consumata è venuta da fonti rinnovabili certificate e una piccola quota è stata autoprodotta da impianti fotovoltaici di proprietà).

Il ruolo della logistica
Importante, sul fronte della sostenibilità ambientale, è il capitolo logistica. Ogni giorno si tratta di raggiungere città e paesi per recapitare la corrispondenza attraverso una rete di portalettere che si muovono utilizzando una molteplicità di mezzi di trasporto. Dunque, gli sforzi per migliorare le performance ambientali del Gruppo iniziano dalla gestione della flotta aziendale, potenzialmente in grado di incidere sulla riduzione delle emissioni di gas serra e di inquinanti atmosferici. Aumentano dunque le auto ibride e i mezzi elettrici, come i furgoni full-electric di Nissan, i mille quadricicli Free Duck forniti da Ducati, che ogni giorno, da anni, consegnano la posta nei centri urbani percorrendo più di 2 milioni di chilometri ed evitando l’emissione di oltre 300 tonnellate di CO2 rispetto all’utilizzo di un tradizionale motociclo. E c’è infine il lungo elenco di interventi riassunti sotto la voce Mobility Management. Secondo il modello di calcolo internazionale Copert (Computer Programme to calculate Emissions from Road Traffic), le azioni di Mobility Management di Poste Italiane hanno portato a tagliare in un anno emissioni per 24.656 tonnellate, compensabili, in termini di CO2, con circa 6.164 ettari di bosco.