Welfare aziendale: ecco come Poste Italiane si prende cura dei dipendenti e delle loro famiglie

Perché c’è bisogno di welfare aziendale? Perché quello pubblico è debole. Nel 2019, prima che scoppiasse la pandemia, per ogni mille abitanti nel nostro paese c’erano 79 lavoratori nei settori dell’istruzione, della sanità, dell’assistenza e nella amministrazione pubblica: i luoghi in cui lo Stato sociale propone i suoi servizi. In Germania, nel Regno Unito e in Olanda i lavoratori occupati in questi settori erano più di 130, cioè quasi il doppio, e la media dell’Unione europea (116 lavoratori) era superiore di quasi il 50 per cento. Osserva il sociologo Emilio Reyneri (lavoce.info) che negli ultimi dieci in quasi tutti i Paesi europei i lavoratori occupati nei settori del welfare sono aumentati rispetto alla popolazione da curare, assistere, istruire e amministrare. Da noi non è accaduto, e questa viene indicata tra le concause della bassa produttività dell’economia italiana.

Il valore del welfare aziendale

Partendo da qui si può apprezzare meglio il valore del welfare aziendale, che si è confermato uno strumento importante per affrontare l’emergenza pandemica e si propone come leva strategica per la ripresa, a cominciare da quella demografica. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una costante diminuzione delle nascite: tra le ragioni principali, come sappiamo, ci sono anche le quotidiane difficoltà legate alla gestione dei tempi di vita e quelli di lavoro. Ecco, dunque, che nell’ambito del welfare aziendale un ruolo chiave giocano le politiche a sostegno della genitorialità, con servizi in grado di migliorare le opportunità di work-life balance, la capacità di conciliare la sfera lavorativa e quella privata.

Ai primi posti in Europa

Nelle classifiche stilate dagli enti certificatori, Poste Italiane figura ai primi posti in Europa per la qualità e l’estensione dei servizi a sostegno della genitorialità, rivolti a una parte significativa dei suoi 130 mila dipendenti. Sono politiche che hanno diverse declinazioni ma un tratto comune, la grande attenzione alla centralità della formazione.

I progetti aziendali

Si chiama “Poste Aperte Tutto l’Anno” il principale progetto aziendale dedicato alle famiglie e ai figli dei dipendenti. È una sorta di piattaforma permanente che prevede la partecipazione a iniziative in presenza o virtuali per incontrarsi, giocare insieme e crescere. Si fa educazione ambientale: a 23mila bambini tra i 3 e i 10 anni, è stata recapitata una cartolina biodegradabile contenente semi di fiori di campo che a contatto con l’acqua e la terra germogliano. Si investe sull’educazione tecnologica, con la pubblicazione, sulla intranet aziendale e sull’app NoidiPoste, della serie video “Come essere cittadini digitali”. Costituita da quattro video pillole, la serie è nata con l’obiettivo di fornire ai ragazzi delle scuole medie e superiori e ai loro genitori i principali strumenti conoscitivi per garantire una navigazione consapevole su internet.

Educazione finanziaria

Sono in cantiere nuove attività legate ai temi dell’orientamento scolastico e dell’educazione finanziaria. STEAM è l’acronimo di Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte, Matematica e STEAMcamp Family è il progetto rivolto ai dipendenti e ai loro figli per coinvolgere entrambi nella riflessione sui mestieri del futuro e il cambiamento del presente. Ci sono iniziative di orientamento scolastico e professionale, talent days, laboratori di innovazione su tematiche di interesse aziendale e sul valore delle soft skills, progetti sperimentali e programmi incentrati sui temi dell’innovazione digitale, quest’ultimi anche con il coinvolgimento delle famiglie.

Una cultura di inclusione

Fa parte della formazione la messa in guardia contro gli stereotipi di genere: in collaborazione con associazioni come Valore D, Poste propone sessioni di “role modeling” affidate a professioniste inserite in ruoli a valenza prevalentemente tecnica che raccontano la loro esperienza a studenti delle scuole medie. Sono stati estesi ai figli dei dipendenti anche i programmi “Inspiringirls”, storie di donne che amano il loro lavoro, scienziate, sportive o manager che possano spronare ragazze e ragazzi a non porsi limiti nella definizione del proprio percorso e a seguire le proprie ambizioni.

Per i più giovani

Ci sono naturalmente le borse di studio, annuali ed estive, per soggiorni all’estero, sostenute interamente dall’azienda, che così promuove l’educazione internazionale e il rispetto della diversità multiculturale. A Roma e Bologna sono attivi gli asili nido aziendali, in tutta Italia per i più grandi ci sono corsi di inglese, programmi di recupero e ripetizione scolastica, campus estivi diurni o residenziali. Così il welfare tradizionale si integra con le nuove frontiere del “wellness at work”.