portalettere pendolare

Una portalettere pendolare. Il Corriere di Arezzo descrive la storia di Giulia, 27 anni fiorentina, che lavora per Poste Italiane e fa la portalettere ad Arezzo. Per lei, come si legge nell’articolo, la sveglia suona davvero all’alba. Alle cinque di ogni mattina, ecco dunque per Giulia un caffè veloce e poi subito via verso la stazione, a Campo di Marte, a Firenze, per prendere il treno delle 5.36 per Arezzo, dove la dipendente di Poste arriva qualche minuto prima delle 7: “Più faccio la portalettere e più questo lavoro mi appassiona – racconta Giulia a Il Corriere di Arezzo – la mia zona è quella vicino al centro. Ormai si è creato un rapporto bellissimo con le persone alle quali porto la posta”.

Dalle cartoline ai pacchi

E c’è anche spazio per qualche gradita sorpresa: le cartoline continuano, nonostante il trascorrere del tempo, ad essere un vero e proprio cult tra gli utenti di Poste Italiane: “Quando consegno le cartoline – sottolinea la giovane postina – sono sempre ben accette. La cartolina continua ad avere un fascino del tutto particolare”. Così come quando arrivano i pacchi: “Le persone mi dicono ‘meno male che era tanto che lo aspettavo’. E magari insieme scambiamo anche qualche piacevole chiacchiera”. Ci si chiede se sia facile, per una ragazza di 27 anni, ogni mattina prendere il treno alle 5.30 e rincasare a pomeriggio inoltrato. La risposta di Giulia e che si legge nell’articolo, è davvero sorprendente: “Ma io sono felice così. E la cosa non mi pesa affatto”.

Il contatto con la gente

Ed è così che con il suo immancabile giubbotto giallo, la postina Giulia ha imparato a conoscere alla perfezione le vie della cittadina toscana. Nell’articolo pubblicato su Il Corriere di Arezzo, si legge di come, adesso, ci sia addirittura chi l’aspetta, anche fuori casa, in attesa della posta e per scambiare due parole: “Mi piace questo lavoro e il contatto che si crea con la gente” – conclude la portalettere con un pieno di entusiasmo e di passione per la sua professione di portalettere pendolare.