Boschi: aumenta di 587mila ettari la superficie in Italia

Aumenta la superficie dei boschi italiani e anche la capacità di assorbire anidride carbonica. La superficie boschiva nazionale è cresciuta in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari, la biomassa forestale del 18,4%. Questo consente di assorbire 290 milioni di tonnellate di Co2 in più. Sono i dati dell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio realizzato dall’Arma dei Carabinieri con il supporto scientifico del CREA, un “termometro verde” in grado di misurare lo stato di vitalità delle foreste e il loro contributo per mitigare la “febbre planetaria”.

Così catturano il carbonio

I boschi coprono il 36,7 % del territorio nazionale, i metri cubi di biomassa espressi in valori per ettaro sono passati da 144,9 a 165,4 metri cubi. Importanti i dati sulla quantità di Co2 sottratta all’atmosfera che passa da 1.798 milioni di tonnellate a quota 2.088 milioni corrispondente a 569 milioni di tonnellate di carbonio organico trattenuto nella biomassa e nel legno morto.

Garantire gli equilibri globali

“L’anidride carbonica è il gas serra maggiormente responsabile dell’innalzamento globale delle temperature, sottratta dall’atmosfera – spiegano i Carabinieri forestali – Le foreste svolgono un ruolo essenziale nel garantire gli equilibri naturali e ambientali globali”. Sono di fatto una vera e propria macchina biologica che cattura carbonio e lo immagazzina nelle sue fibre, mantenendolo bloccato per tempi lunghissimi: un metro cubo di legno secco contiene circa 260 kg di carbonio, pari a circa metà del suo peso. Ecco perché una delle funzioni riconosciute alle foreste è la loro capacità di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e a regolare il clima.

La “classifica” dei boschi

Le regioni che maggiormente contribuiscono al volume complessivo dei boschi italiani sono la Toscana, il Piemonte e la Lombardia, rispettivamente con il 10.4%, il 9.8% e l’8.7% del totale. I valori minimi regionali sono stati registrati per la Puglia, la Valle d’Aosta e il Molise, con contributi variabili tra l’1.0% e l’1.3% del totale, che ovviamente tiene conto anche dalla loro diversa superficie, oltre che della diversa composizione delle foreste. Il valore medio nazionale di volume per ettaro di Bosco è generalmente superato nelle regioni del Nord (ad eccezione del Piemonte e della Liguria) mentre nelle altre regioni questo avviene solo per la Calabria. Esso è molto elevato in Alto Adige (343.2 metri cubi per ettaro) e in Trentino (302.1 metri cubi per ettaro).