Romina, portalettere nel Cadore: “Questo lavoro è un’esperienza unica”

Vent’anni trascorsi a smistare posta tra le montagne di casa, per lei che è di Costalta e che lavora tra Pieve, Auronzo, Vigo, Laggio e Lorenzago. È la storia di Romina, portalettere veneta della provincia di Belluno, che ha raccontato la sua esperienza al Corriere delle Alpi: “La mia giornata inizia alle 7.40 quando arrivo nella sede dei portalettere del Cadore, collocata nello stesso edificio dell’Ufficio Postale di Pieve – afferma nell’articolo la dipendente di Poste Italiane – e da lì prende il via il mio personale tour quotidiano, che mi porta a toccare posti meravigliosi, molto spesso situati in mezzo ai boschi e circondati dalle montagne”.

Un sorriso per la comunità

L’aspetto che a Romina piace di più del suo lavoro è “stare ogni giorno a contatto con le persone. E, molto spesso, mi ritrovo a scambiare parole e confidenze con persone sole, la maggior parte delle quali anziane. A volte basta un sorriso per rendere a tante persone la giornata migliore”. La portalettere del Cadore spiega poi al quotidiano come è cambiato il suo lavoro negli anni: “La professione del postino è cambiata moltissimo da quando ho cominciato, ormai più di vent’anni fa: i ritmi sono più intensi e bisogna rispettare i tempi di consegna. E poi, soprattutto, è cambiato quello che consegniamo. Adesso ogni giorno, tanti pacchi. La gente compra di tutto, qualsiasi cosa di cui ci sia bisogno: dagli alimenti alla cancelleria, fino al cibo per gli animali”.

Lavorare tra le montagne

Gli strumenti che l’Azienda mette a disposizione dei portalettere sono davvero preziosi: “Adesso abbiamo il palmare – sottolinea Romina – che ci consente di fare le lavorazioni della corrispondenza in modo più veloce. Siamo anche in grado di accettare pagamenti di bollette o altri conti correnti, contrassegni, oppure fare ricariche telefoniche o di tessere prepagate. Insomma, noi postini andiamo dappertutto e facciamo di tutto”. Alla fine dell’articolo, ecco la riflessione di Romina: “Quello del portalettere è un lavoro bellissimo, si può costruire un rapporto vero con le persone. Complessivamente si tratta di una splendida esperienza, che mi consente di restare tra queste montagne e di ammirarle ogni giorno. Un raro privilegio”.