La portalettere di Venezia: “È come lavorare in una cartolina”

Consegnare la posta fra canali, calli e campielli è suggestivo, perché la “gita” – così viene chiamato il percorso quotidiano dei portalettere – a Venezia ha qualcosa di speciale, proprio per le caratteristiche della città stessa. A raccontarlo al TG Poste è la portalettere Silvia Salvagno.

Sui vaporetti a Venezia

Sono i mezzi tipici della Laguna ad accompagnare il suo percorso giornaliero: “Alle 7 cominciamo con l’organizzazione della corsa – spiega – poi alle 8.30 salgo sul vaporetto col mio carrello carico di posta e pacchi. Alle Zattere scendo e cambio vaporetto per arrivare a Sant’Elena. Tutto questo dura circa 40 minuti, da quando sono uscita dall’ufficio. Poi arrivo al servizio postale che ci aiuta con il carico, cioè ci porta avanti i pacchi e la posta per finire il nostro giro”.

Il ruolo del portalettere a Sant’Elena

La figura del portalettere a Sant’Elena è molto importante – dice Silvia – perché, essendo all’estremità orientale di Venezia, non ha negozi e servizi. Anche per questo, appena scendo dal vaporetto sono quasi sempre fermata dai vecchietti che mi chiedono se c’è posta per loro. Si è creato un bel rapporto”.

Sembra una cartolina

“Sono molto fortunata di lavorare qui, che è la città più bella del mondo – dice – attraversare tutte le mattine i canali della Giudecca e fermarsi a piazza San Marco è una fortuna perché sembra di essere in una cartolina. Il futuro? Mi piacerebbe lavorare in ufficio, per ambizione personale, ma se mi dicessero di partire domattina mi dispiacerebbe, qui è bellissimo, le ore passano velocemente”.

Qui sopra, il servizio del TG Poste