Roma, 23 set – Grido d’allarme del settore automobilistico europeo a un mese della Brexit. Le ripercussioni di un no-deal sarebbero “gravi” con un impatto dei dazi Wto sugli oneri commerciali di auto e furgoni tra Ue e Gran Bretagna che potrebbe arrivare a 5,7 miliardi di euro.
E’ quanto denunciano le organizzazioni che rappresentano la filiera automobilistica europea in un comunicato congiunto in cui paventano il rischio di blocchi della produzione perché andrebbe in crisi il modello ‘just-in time’, ovvero la gestione delle forniture necessarie all’assemblaggio delle auto in tempo reale, senza magazzino.
Secondo l’associazione europea dei costruttori ACEA, quella dei fornitori CLEPA e 21 organizzazioni nazionali “l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue senza un accordo innescherebbe un cambiamento sistemico nelle condizioni commerciali con miliardi di euro di dazi che impatterebbero sulle scelte e sul costo di acquisto da entrambe le sponde della Manica”.
Più esplicito il numero uno dell’associazione dei costruttori britannici SMMT, Mike Hawes, per il quale un no-deal sarebbe semplicemente “un disastro”.
La fine delle regole di libero scambio infatti, prosegue la nota congiunta, “potrebbe compromettere il modello operativo ‘just-in-time’ dell’industria automobilistica con un costo delle fermata della produzione che ammonterebbe nella sola Gran Bretagna a 54.700 euro al minuto”.
Le industrie automobilistiche europee “credono che questi problemi e questi costi vadano evitati e che vadano compiuti tutti gli sforzi per garantire un’uscita ordinata della Gran Bretagna dall’Ue”.