Roma, 12 giu – Il ministero dell’Interno, l’Agenzia per l’Italia digitale, il Team per la Trasformazione digitale e il Poligrafico dello Stato hanno completato il percorso che attesta la Carta di identità elettronica (Cie) italiana “come strumento di identificazione digitale e di accesso ai servizi online erogati dai Paesi in ambito comunitario al massimo livello di sicurezza”. Lo comunica il Poligrafico, sottolineando che il Cooperation Network Eidas (Electronic identification authentication and signature) ha valutato lo schema di identità digitale basato sulla Cie come adeguato per il livello di sicurezza “High”, il massimo previsto dal regolamento europeo 910 del 2014.
La Cie “realizza così un ulteriore passo avanti verso l’interoperabilità europea delle identità digitali e la formazione di un mercato unico europeo per un consolidamento di una vera e propria identità europea”. Gli italiani “dispongono di uno strumento estremamente evoluto in ambito europeo: la Cie permette l’identificazione sicura del cittadino, l’accesso a servizi fiduciari in ambito europeo, l’accesso fisico presso i tornelli abilitati e ai mezzi di trasporto. Un solo strumento, leggero e immediato, consentirà di usufruire di numerosi servizi presso enti pubblici e privati a livello europeo”.
“È il raggiungimento di un traguardo – sostiene Andrea Polichetti, direttore centrale per i Servizi demografici del ministero dell’Interno – per la centralità del cittadino nei servizi delle pubbliche amministrazioni. L’accesso alle informazioni e ai servizi digitali dell’Unione Europea, tramite la Cie, realizza un nuovo diritto di cittadinanza”.
“Con il riconoscimento – spiega l’amministratore delegato del Poligrafico, Paolo Aielli – della Carta d’identità elettronica come strumento sicuro di accesso ai servizi delle pubbliche amministrazioni dei paesi europei, l’Italia compie un passo decisivo per ottenere lo status digitale di cittadino comunitario. Il Poligrafico è orgoglioso di contribuire in modo determinante allo sviluppo della Cie per permettere ai cittadini italiani la tutela della loro identità digitale”.
“Per l’Agid – aggiunge Teresa Alvaro, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale – è un importante risultato che conclude il percorso avviato a gennaio 2019 per l’attuazione del regolamento Eidas grazie alla presenza dell’Italia ai tavoli di lavoro e si affianca a quanto già compiuto per l’utilizzo di Spid in tutti gli stati membri. Un traguardo raggiunto verso la fruibilità dei servizi digitali nello spazio economico europeo”.