La presenza di Poste Italiane nei piccoli centri è fondamentale, anche e soprattutto nel mese di agosto. Lo conferma un servizio della Stampa sulla realtà di Novara, dove i 108 uffici postali della provincia rappresentano un presidio essenziale per le comunità. Il direttore provinciale di Poste italiane, Rosario Calderaro, assicura che, nonostante pandemia e ferie, il servizio non sta subendo interruzioni: “Durante l’emergenza Covid abbiamo dato assistenza soprattutto agli anziani per dotarsi dello Spid e forniamo servizi bancari e Rc auto”.
Come i Carabinieri
D’altronde, essendo quello degli uffici postali un servizio capillare e “rassicurante” per gli utenti, sottolinea La Stampa, così come lo è una stazione dei carabinieri, sapere che non ci saranno problemi per servizi e pensioni anche in questa estate di caldo e Covid, è un fatto positivo.
Nuove forze
Questo, dice Calderaro al quotidiano torinese, è favorito anche dall’ingresso negli ultimi anni di nuovo personale, sia di operatori allo sportello sia di addetti alla consulenza. “Solo negli ultimi quattro anni abbiamo assunto tantissimi giovani – riferisce – E su 50 assunti, il 48% ha meno di 4 anni di anzianità”. Uno “svecchiamento” del personale che evidentemente è funzionale alle tante, nuove missioni che Poste italiane si è data in questi anni, a partire dal progetto “piccoli comuni d’Italia” voluto dal management dell’azienda.
I numeri
Le Poste in provincia di Novara contano 350 impiegati, esclusi i portalettere; il 70 per cento sono donne. Ora l’azienda ha appena annunciato un nuovo piano di assunzioni a termine che riguarda proprio i postini, quello che viene considerato il primo gradino della carriera per chi vuole poi proseguire il percorso lavorativo nelle Poste. Nei primi sei mesi di quest’anno, nel Novarese in 28 hanno fatto il “salto” passando dalle consegne in strada allo sportello in ufficio.