È passato quasi un secolo e mezzo dalla nascita dei primi libretti di risparmio. Era il 1875 e oggi il primo libretto postale, quello del 1876, fa bella mostra nel percorso allestito nello spazio espositivo a Roma, presso l’Ufficio Postale di piazza San Silvestro, dal titolo “Poste Storie”, per celebrare i 160 anni dell’Azienda. Il libretto era alto una ventina di centimetri, largo la metà, non certo un formato pocket. Anche perché doveva contenere tutte le informazioni del caso per gli utenti non certo avvezzi alla novità. «Avvertenza importantissima: il presente libretto, che comprende venti cedolette, valevoli per ritirare rimborsi, deve essere custodito gelosamente dal suo possessore, senza mai darlo in consegna a terzi; neanche all’u_ cio postale». Un vero mini-trattato di educazione finanziaria che oggi sarebbe sintetizzabile con “strettamente personale”.
L’invito ai cittadini
Altre versioni riportavano anche un vademecum sul come tenere sicuri i soldi a casa, evitando per esempio di lasciarsi nella dispensa o sotto il materasso, i posti per primi vagliati dai temibili ladri d’appartamento: chiaro, però, l’invito ai cittadini ad a_ darsi a Poste per mettere al sicuro i propri risparmi e farli fruttare in piena sicurezza. Risparmio, investimenti, sicurezza rimangono le parole chiave con il passare degli anni e con l’avvento di nuovi strumenti, come il conto corrente postale e i buoni fruttiferi postali che contribuiranno a finanziare anche la ricostruzione del primo dopoguerra. Con il conto corrente postale – del quale si parla lungamente a Poste Storie, anche tramite alcuni video o podcast, che si possono ascoltare dal proprio smartphone tramite QR Code – dal 1919, Poste o_ re anche uno strumento per la gestione di incassi e pagamenti.
Modalità di risparmio
Le abitudini e soprattutto le modalità di risparmio e pagamenti cambiano, si evolvono e diventano specchio della trasformazione dell’intera società italiana: dai buoni fruttiferi cartacei, specie di enormi banconote, si passa a dimensioni sempre più contenute e “a misura d’uomo” di pari passo con proposte sempre più “a misura di cliente”; ma se oggi con Postepay è possibile pagare peer 2 peer, nel passato quella era esattamente la funzione che svolgeva la cartolina vaglia, antesignana dei più moderni sistemi di traveller’s check: il servizio rimane lo stesso, la tecnologia si evolve e mette a disposizione strumenti di spostamento dei soldi più rapidi e digitalizzati. E oggi siamo già nel futuro, con la completa dematerializzazione del supporto fi sico: tramite le App BancoPosta e Postepay, i QR code, è possibile fare le stesse operazioni in maniera istantanea, direttamente dal proprio smartphone.