Un deciso recupero, con un incremento del 168% rispetto al mese precedente. A maggio 2020 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni, dopo i fortissimi cali di marzo e aprile, mostri un chiaro segnale di ripresa, secondo quanto ha rilevato l’Istat. Nella media del trimestre marzo – maggio 2020, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni, pesantemente condizionato dalla drastica diminuzione di marzo e aprile, registra comunque una flessione del 41,9% rispetto al trimestre precedente. Su base annua l’indice corretto per gli effetti di calendario della produzione nelle costruzioni (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 22 di maggio 2019) cala del 16,8%, mentre l’indice grezzo mostra una riduzione del 22,3%. Nella media dei primi cinque mesi dell’anno, sia l’indice corretto per gli effetti di calendario sia l’indice grezzo diminuiscono, rispettivamente, del 23,6% e del 24,2%.

Un esito positivo in uno scenario complesso
Nel quadro dell’emergenza sanitaria in corso, la raccolta delle informazioni che consentono di calcolare l’indice di produzione nelle costruzioni ha avuto nell’insieme un esito positivo. In particolare, la rilevazione sulle casse edili nel complesso si è svolta con gli esiti consueti in termini di tasso di risposta. Le azioni messe in atto per fare fronte alle, seppur lievi, residue perturbazioni nella fase di raccolta dei dati hanno consentito di elaborare e diffondere gli indici relativi al mese di maggio 2020.  “Dopo il drastico calo registrato a marzo e ad aprile a causa delle restrizioni attuate per contrastare la pandemia di Covid-19 – si legge nella nota di commento dell’Istat – a maggio si osserva una ripresa del settore delle costruzioni. Nonostante indichi una notevole crescita rispetto al mese precedente, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni si attesta comunque su livelli notevolmente inferiori rispetto a quelli dell’inizio del 2020, antecedenti l’emergenza sanitaria. Il bilancio dei primi cinque mesi dell’anno rimane fortemente negativo, con una diminuzione del 23,6% (indice corretto per effetti di calendario) rispetto allo stesso periodo del 2019”.