Festival della Sostenibilità 2021: un successo per l’Italia di domani

Il Festival dello Sviluppo sostenibile 2021 ha chiuso i battenti ieri a Roma con l’evento conclusivo che ha scritto la parola fine dopo 17 giorni di appuntamenti e riflessioni. Alla manifestazione organizzata da ASviS ha partecipato anche Poste Italiane, in qualità di Tutor dell’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dedicato alla promozione di società pacifiche ed inclusive proprio ai fini dello sviluppo sostenibile. Una prima volta, questa di Poste al Festival 2021, che ha confermato la centralità della sostenibilità come fulcro delle scelte strategiche e finanziarie dell’Azienda.

Il messaggio di Papa Francesco 

E’ stato un messaggio inviato dal Papa Francesco a suggellare la quinta edizione del Festival. Il Santo Padre ha ricordato San Francesco d’Assisi, “patrono dei cultori e dell’ecologia”, benedicendo tutti coloro che si impegnano “per uno sviluppo integrale e sostenibile”. Bergoglio ha fatto notare come “la crisi ecologica minaccia il futuro della famiglia umana”, nella speranza che il Festival possa aver costituito “per molti una opportunità per riflettere e sensibilizzarsi su vari aspetti dell’ecologia integrale, sulle nostre scelte e sui nostri stili di vita”. Il Pontefice ha quindi auspicato che “le famiglie, le associazioni giovanili, il mondo dell’educazione, della cultura e della ricerca scientifica, le imprese e le istituzioni possano dialogare e collaborare a tale scopo”.

L’agenda internazionale 

Sostenibilità e temi ambientali sono al centro anche dell’agenda internazionale, come ha ricordato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenuto per la chiusura del Festival in collegamento dal Salone del Libro di Torino. “Siamo molto orgogliosi di essere il primo Paese ad aver organizzato un G20 Cultura tra gli incontri tematici, dimostrando che anche la cultura è una parte importante dell’agenda economica internazionale, oltre che di quella italiana come è evidente”, ha dichiarato Franceschini, sottolineando anche come nel documento finale approvato all’unanimità è stata inserita una parte rilevante sul ruolo che la cultura può svolgere per le agende e i temi della sostenibilità”.

I numeri del Festival 

Anche per questa edizione, il Festival si è confermato la più grande manifestazione italiana per diffondere la cultura della sostenibilità e la conoscenza dell’Agenda 2030 dell’Onu: oltre 770 eventi in Italia e nel mondo, anche grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. E come lo scorso anno, il Festival si è arricchito di 48 eventi organizzati, in 33 Paesi, dalle sedi della rete diplomatica italiana e dagli Istituti di cultura italiani all’estero, contribuendo a diffondere in tutto il mondo il messaggio di una ripresa dalla crisi pandemica all’insegna dello sviluppo sostenibile.

Patrimonio comune per realizzare l’Agenza Onu 2030 

“La larga partecipazione al Festival in tante parti del Paese rappresenta una positiva energia, una risorsa e patrimonio comuni per accelerare il percorso verso la realizzazione dei target dell’Agenda 2030”, ha detto il presidente e portavoce dell’ASviS, Pierluigi Stefanini, aprendo i lavori della giornata conclusiva. “Lo stimolo importante che l’ASviS sta promuovendo potrà servire alle istituzioni per orientare le scelte del nostro Paese nella direzione della strategia europea del Green Deal e del Next Generation UE”.

Spadoni: in debito verso le nuove generazioni 

Presente all’evento conclusivo anche il vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, che si è soffermata sull’obiettivo di “costruire città che siano giuste, eque e rispettose dell’ambiente”. “Il progetto è parte integrante delle politiche pubbliche a ogni livello istituzionale – ha aggiunto Spadoni – La strada verso un pianeta sano, pacifico e accogliente, e verso una società prospera, passa per la concreta attuazione degli impegni che abbiamo preso dinnanzi al mondo”. La vicepresidente della Camera si è poi rivolta alle nuove generazioni: “Verso di loro abbiamo un debito di bellezza, relazioni e valori sociali, consapevoli che il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile richiede un cambiamento nelle politiche pubbliche e nelle strategie d’impresa”