Ricordi di Poste: “Orgoglioso di indossare la divisa e di aiutare chi era in difficoltà”

Nella storia dei dipendenti di Poste Italiane si ritrova la storia del nostro Paese. In “Ricordi di Poste”, raccogliamo le testimonianze degli ex dipendenti che scrivono alla redazione e che, attraverso i loro racconti, contribuiscono a mantenere vivo il legame tra le generazioni.

Sono un portalettere in pensione dal 31 dicembre 2010, mi chiamo Giuseppe Proietti e sono nato il 13 settembre 1950 ad Attigliano, in provincia di Terni. Per circa nove anni ho fatto il sostituto portalettere; sono stato iscritto nell’elenco dei sostituti portalettere della direzione di Terni, il 13 giugno 1969. Dopo aver fatto servizio in molti comuni della provincia di Terni sono passato in ruolo il 15 marzo 1978. Ho fatto servizio in un piccolo paese prevalentemente agricolo per ben 31 anni. Il paese è si chiama Penna in Teverina.

Fiducia e stima

Ho avuto anche la possibilità di andare a lavorare ad Attigliano, paese dove sono nato e dove vivo tuttora. Sono invece rimasto sempre a Penna in Teverina, nonostante la distanza di 12 km da fare ogni giorno. Per me Penna in Teverina era e rimarrà sempre un piccolo meraviglioso paese, in cui la gente – con grande fiducia e stima – considerava il portalettere, il direttore dell’ufficio postale, il sindaco, il parroco, il dottore come istituzioni da cui potersi appoggiare nel momento del bisogno. Purtroppo, in questo periodo, abbiamo perso un po’ tutti la fiducia.

Io credo di aver cercato sempre di fare del bene, così come sono sicuro hanno fatto i miei colleghi pensionati e anche coloro che sono in servizio. Per tale motivo, un grande ringraziamento a tutti i portalettere che devono essere fieri di indossare quella divisa.

Durante il mio servizio, mi capitava di portare a casa di persone impossibilitate ad andare all’ufficio postale (dietro regolare delega), pensioni e anche rimborsi su libretti postali; pagavo per conto loro bollettini postali, consegnavo medicine, ritiravo certificati dal comune e tante altre cortesie.

Il calore dei cittadini

Sono orgoglioso di quello che ho fatto, perché la gente del paese mi ricorda sempre. Infatti, ogni volta che torno con molto piacere a Penna in Teverina è come una festa, perché la gente mi saluta con grande cordialità e con tanto calore, cose che mi riempiono il cuore, nonostante sono ormai oltre 10 anni che sono in pensione. Avrei ancora da dire molte cose; innanzitutto ringrazio le Poste Italiane che non si sono dimenticate di noi portalettere pensionati.