btp green

Boom di richieste per il terzo Btp Green del Tesoro. Il ministero dell’Economia ha collocato via sindacato 10 miliardi di titoli verdi, raccogliendo domande dagli investitori per 53 miliardi. Il titolo a otto anni ha scadenza 30 ottobre 2031, godimento 13 aprile 2023 e tasso annuo del 4,00%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 13 aprile.

Il successo del Btp Green

Il Btp Green, come scrive Mf-Milano Finanza, è stato collocato al prezzo di 99,888 corrispondente a un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,056%. Lunedì 3 aprile, il Mef aveva dato mandato per il collocamento via sindacato a un pool di banche composto da Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, BNP Paribas, BofA Securities Europe, Credit Agricole Corp e Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese nonché dai restanti specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager. Il risultato del collocamento è in linea con la buona risposta ricevuta dalle precedenti edizioni.

Il boom di settembre

A settembre il titolo verde con scadenza 2035 aveva spopolato. Via XX Settembre aveva collocato via sindacato bancario 6 miliardi di euro e raccolto ordini per 40 miliardi. A novembre il Tesoro aveva poi deciso di riaprire in asta il titolo, per un importo di 2 miliardi e un’ulteriore riapertura c’è stata a metà marzo. La prima emissione, nella primavera 2021, aveva raggiunto il record di richieste nelle emissioni inaugurali di green bond sovrani in Europa con una partecipazione di circa 530 investitori, di cui oltre la metà Esg, per una domanda complessiva di oltre 80 miliardi di euro.

Volumi superiori al 2022

L’interesse da parte del mercato è stato confermato anche in occasione della riapertura della seconda tranche, effettuata nell’ottobre successivo, con la partecipazione di circa 350 investitori, di cui quasi la metà di tipo Esg. Con quest’ultima emissione, l’ammontare outstanding dei titoli verdi italiani in circolazione ha quindi raggiunto quota 33,9 miliardi di euro. Per l’anno in corso il Tesoro si riserva di portare sul mercato un volume di emissioni più elevato rispetto a quello del 2022. Obiettivo da conseguire sia riaprendo i titoli già in circolazione, come fatto a metà marzo, sia introducendone di nuovi, come avvenuto con l’obbligazione in scadenza al 2031.

Copertura di spese sostenibili

Il novero delle spese ammissibili, d’altronde, è considerato ampio. I proventi netti delle emissioni di Btp Green infatti sono destinati alla copertura di spese sostenibili presenti nel Bilancio dello Stato relativo all’anno di emissione e ai consuntivi per i tre anni precedenti. Le spese previste rientrano nella cosiddetta Tassonomia europea delle attività sostenibili e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 redatti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Tra questi vanno ricordati gli interventi previsti in materia di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica; quelli per l’efficienza energetica; i trasporti e la mobilità sostenibile, la prevenzione e il controllo dell’inquinamento, nonché per l’energia circolare. Possono inoltre essere finanziate spese relative alla ricerca e alla tutela dell’ambiente e della diversità biologica.