Roma, 29 ott – L’industria italiana della progettazione e della consulenza cresce e si rafforza oltreconfine. Nel 2018 le società di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica tricolori hanno fatto registrare un nuovo boom del fatturato estero: il 45% del fatturato complessivo è prodotto all’estero (+8,9% rispetto al 2017 con trend a crescita più debole nel 2019 con +5,9%). Un trend crescente e positivo attivo da alcuni anni. A fotografare questi risultati è il rapporto estero Oice 2019, presentato nella sede dell’Agenzia Ice a Roma.
Il sottosegretario degli Esteri Manlio Di Stefano ha posto l’accento sulla dinamicità e strategicità del settore sia per la filiera delle costruzioni sia per altri comparti industriali. Molto positivi i dati di crescita del settore sul mercato estero e la proattività dell’associazione come cerniera tra privato e pubblico. Sistema Italia per l’internazionalizzazione che ha nella nuova organizzazione la Farnesina come centro di coordinamento delle politiche e delle strategie.
“L’export è il muscolo che fa correre l’economia italiana ma l’economia italiana soffre di anemia di investimenti – ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Ice, Carlo Ferro – il settore delle costruzioni ne è un esempio. Negli ultimi 10 anni il fatturato domestico ha subito una flessione del 25% mentre nello stesso periodo l’export è più che raddoppiato. Questo trend si riflette anche nel comparto dei servizi di ingegneria e progettazione che trova nel design un’eccellenza del Made in Italy. Per queste ragioni l’Ice ha messo a punto, soprattutto per le piccole e medie aziende del settore, un programma di internazionalizzazione che prevede l’accompagnamento a missioni settoriali estere e progetti di formazione su tutte le competenze necessarie a partecipare a gare e bandi internazionali”.
“I successi ottenuti dalle nostre società all’estero sono motivo di orgoglio per l’Italia”, ha poi affermato il presidente dell’Oice Gabriele Scicolone sottolineando “l’indispensabile collaborazione con il ministero degli Esteri, il ministero dello Sviluppo economico, l’Agenzia Ice e l’efficace azione di filiera”.
Il vicepresidente dell’Oice, Roberto Carpaneto, ha sottolineato come “le società di ingegneria, architettura e consulenza stiano migliorando le loro prestazioni complessive rispetto alla performance passate e come questa tendenza stia continuando nell’anno in corso. Tutto collocato in uno scenario geopolitico e macroeconomico incerto e in un contesto settoriale in cui è sempre più dirompente l’importanza della trasformazione tecnologica e dell’innovazione”.
Infine, il direttore del Cer, Stefano Fantacone, ha illustrato nel dettaglio i dati di produzione, contratti acquisiti e portafoglio ordini con specifiche su aree geografiche, settori, clienti. Di grande interesse, anche per una logica di sistema Paese, il dato che emerge dalle banche multilaterali di sviluppo: la posizione della consulenza italiana nel ranking delle Ifi fiscal year 2018 cresce rispetto al 2017 per Banca mondiale, Banca africana di sviluppo, Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Rimane uguale per Banca asiatica di sviluppo. Priorità geografiche per i prossimi tre anni: Ue (29%), Medio Oriente (15%), Africa (14%), Paesi europei non Ue (13%), Sud-Est asiatico (6%). L’Europa nel suo complesso è al 42%.