Se lavoro e famiglia lo consentissero, il 43% degli italiani lascerebbe la città per abitare in campagna per una migliore qualità della vita (78%). Emerge dal Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura al tempo del Covid”, di Noto Sondaggi per Fondazione Univerde in collaborazione con Coldiretti e Fondazione Campagna Amica.
La tradizione agricola
L’indagine conferma il trend degli italiani che ritengono sia poca l’attenzione per l’agricoltura da parte delle istituzioni (66%). Il 54% continua a valutare la condizione degli agricoltori come cambiata in peggio negli ultimi anni. Il 35% (+6% rispetto alla precedente rilevazione) consiglierebbe ai loro figli di fare gli agricoltori, nonostante per il 72% degli intervistati sia un lavoro poco remunerativo ma rilevante rispetto alla tutela dell’ambiente (70%). In particolare, vengono valutati come positivi gli effetti in termini di: permanere della tradizione agricola (77%, il 52% in più a confronto col precedente Rapporto), coltivazione di cibo biologico (59%, +43%), manutenzione del territorio da frane e allagamenti (58%, + 29%). Il 77% del campione affiderebbe agli agricoltori la gestione del verde pubblico.
Prodotti genuini
Stabile il trend degli intervistati che acquistano i prodotti agricoli presso farmers market (38%) e agriturismo (38%). Il 71%, inoltre, ritiene i prodotti agricoli italiani più saporiti (71%), più genuini (75%, +9%) e più controllati (70%, +10%) rispetto a quelli provenienti dagli altri paesi. Durante la pandemia, il 22% degli intervistati conferma di aver iniziato ad acquistare cibo on-line, mentre il 19% già lo faceva.