La situazione dei mercati si dimostra sempre più caotica. Antonio Nervi, presidente di Fondoposte, è intervenuto ieri al TG Poste per spiegare quali sono le principali sfide che le economie stanno affrontando, alla luce dell’inflazione e della guerra in Ucraina, e qual è il ruolo dei fondi pensionistici in un futuro così incerto.
Le paure dell’inflazione
Nervi, nel corso dell’intervista a TG Poste, ha parlato delle difficili condizioni in cui versano i mercati in questo periodo di incertezza: “Questa prima parte dell’anno la dividerei in due in due momenti diversi, collocabili prima e dopo la guerra. Già ad inizio anno si potevano osservare sui mercati particolari nervosismi, legati soprattutto all’inflazione. Nel 2021, grazie a tutte le misure prese a sostegno dell’economia mondiale, abbiamo registrato dei forti tassi di crescita; a questi si è accompagnata anche una crescita dei prezzi generalizzati. In generale però si diceva che questa inflazione fosse temporanea, perché legata a tutta una serie di strozzature causate dalla pandemia, e che la situazione si sarebbe normalizzata. Adesso questa normalizzazione è diventata incerta e la parola temporanea è stata cancellata. Ormai in America abbiamo un tasso del 7%, in Europa del 5%. Sono numeri che non si vedevano da decenni” La risposta del mercato, per il presidente di Fondoposte, sta portando ad una reazione a catena: “Il mercato ha risposto con un incremento dei tassi d’interesse. L’incremento dei tassi d’interesse ha una conseguenza sui mercati finanziari, specialmente sul comparto obbligazionario. Se salgono i tassi, scendono i prezzi”.
L’impatto della guerra
Se nella prima parte dell’anno il problema era quindi dovuto all’inflazione, i mercati adesso devono anche rispondere alla crisi dovuto alla guerra in corso in Ucraina. Da questa crisi il mercato è stato colto di sorpresa: “Non ci si aspettava una guerra, e non ci si aspettava che questa guerra fosse così dura e drammatica. Di fronte a questa sorpresa l’unica certezza è che la guerra non può che incidere sulla crescita economica, anche se è difficile dire quanto”. Questi timori hanno portato a due diverse reazioni da parte dei mercati, come spiega Nervi al TG Poste: “Da un lato abbiamo il mercato azionario che scende ulteriormente, mentre il mercato obbligazionario registra un rallentamento economico, che porta ad una riduzione dei tassi e quindi ad un aumento dei prezzi”. Per spiegare meglio queste flessioni dei mercati, Nervi porta l’esempio di Fondoposte: “Dal 23 febbraio ad oggi la nostra, che è una struttura particolarmente prudente, che al di là del fondo garantito gestisce un comparto 70% obbligazionario 30% azionario, ha rilevato un effetto positivo maggiore della prima componente rispetto al negativo della seconda”.
Le caratteristiche di un fondo pensione
Parlando poi dei fondi pensione, Nervi ha spiegato l’importanza dell’elemento temporale: “Un fondo pensione è uno strumento di lungo termine: c’è chi versa contributi ad un orizzonte temporale di trenta o quarant’anni, chi di venti, chi di dieci o chi di cinque. Per questo bisogna vedere l’andamento dei mercati a lungo termine. Se guardiamo all’andamento dei mercati a partire dagli anni ’90, nonostante guerra del Golfo, attacco alle Torri Gemelle e crisi del 2008, registriamo sempre un rendimento positivo nel lungo periodo. Per questo l’elemento tempo gioca a favore dei fondi pensionistici”. Importante è anche la costanza con cui vengono versati i contributi nei fondi pensione: “il sottoscrittore di un fondo pensione versa i suoi contributi continuativamente, tutti i trimestri della sua vita lavorativa. In questo modo si comprano dei valori a prezzi in realtà molto più bassi. Comprare continuativamente permette di posizionarsi sulla parte mediana del trend, appiattendo tutte le volatilità del momento storico”. In conclusione, il direttore sottolinea la terza caratteristica fondamentale: “I fondi sono strutturati in comparsi, uno bilanciato e uno garantito. Nel caso in cui ci si trovi in un periodo di flessione, e si è vicini all’uscita dal mondo lavorativo, è possibile spostarsi nel comparto garantito e consolidare la propria posizione”. Tra i vari fondi italiani, non si può non sottolineare l’anno positivo che ha avuto di Fondoposte, con un rendimento annuo del comparto bilanciato intorno al 5% e un rendimento del comparto garantito di oltre il 2%. In questo modo, il fondo si è guadagnato il titolo di miglior comparto garantito d’Italia.
Qui sopra, l’intervista al TG Poste.