Il Gruppo Poste Italiane è il principale operatore postale nei servizi di corrispondenza e di consegna pacchi con il 37,0% di quota complessiva, seguito da Amazon (13,5%), in crescita di 2,6 punti percentuali rispetto al 2020, e da BRT (13,0%). Guardando all’assetto competitivo delle singole componenti del mercato non rientranti nel Servizio Universale, il gruppo Poste Italiane domina il settore dei servizi di corrispondenza con il 94% di quota di mercato.
I numeri della crescita
Nel settore postale, le dinamiche dei ricavi del principale operatore postale nel quarto trimestre del 2021 vedono, rispetto al corrispondente trimestre 2020, un aumento complessivo del 2,3%, con i servizi di corrispondenza (rientranti o meno nel Servizio Universale) complessivamente in crescita del 2,5%, mentre quelli di consegna di pacchi (comprensivi di quelli nazionali e transfrontalieri, inclusi o meno nel servizio universale) hanno registrato un incremento del 2,2%. Con riferimento all’intero 2021, la crescita rispetto al 2020 del settore postale è stata del 14,0%, con i servizi di consegna pacchi in aumento del 17,5%, mentre quelli di corrispondenza hanno registrato un più contenuto +3,9%. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni dell’Agcom. I ricavi unitari medi dei servizi di corrispondenza mostrano, su base annua, una crescita del 4,5%, determinata soprattutto dai servizi non inclusi nel Servizio Universale (+9,7%), quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali mostrano un marginale aumento (+1,0%), mentre aumentano dello 0,8% i valori relativi alle consegne internazionali. Dal lato dei volumi, nel corso del 2021 i pacchi complessivamente consegnati sono stati circa 950 milioni (+16,4% rispetto ai volumi del 2020) di cui l’87,1% con mittente e destinatario nazionali.
Acquisti online, la nuova normalità
Rispetto al 2019, i volumi di consegne dei pacchi nazionali hanno registrato un aumento del 62,8%. A testimonianza di come il ricorso agli acquisti online si stia sempre più diffondendo come usuale modalità di acquisto, si osserva come l’incremento annuo dei volumi registrato nel 2021 (+133 milioni rispetto al 2020, anno ovviamente “anomalo” per gli effetti restrittivi della pandemia) è molto superiore alla crescita del 2019 (+82 milioni rispetto al 2018) e più che doppio nei confronti della corrispondente dinamica del 2018 (+55 milioni sui volumi del 2017).