In principio c’è la lettera di un matematico a un papa che diventa un libro. Due anni dopo la risposta di un papa – ormai emerito – allo scienziato. A seguire, tra il 2013 al 2018, cinque colloqui raccontati fin nei dettagli e un vero e proprio carteggio che si protrae sino alla fine del 2021 con 28 lettere – sempre piuttosto lunghe, articolate, ragionate, a firma di Piergiorgio Odifreddi – e 17 risposte di Joseph Ratzinger, per lo più brevi, talvolta di una sola riga, a motivo della salute progressivamente declinante del pontefice emerito.
Scienza e fede
Sembra un romanzo intellettuale la raccolta di lettere tra un matematico ateo e un teologo raffinato che discutono di scienza e fede. Due le pubblicazioni su questo “unicum” tra uno scienziato e un papa emerito. La prima è un libretto piuttosto breve (Caro papa teologo, caro matematico ateo. Dialogo tra fede e ragione, religione e scienza) del 2013. La seconda più ampia (317 pagine) curata nel 2022 da Odifreddi con il titolo “In cammino alla ricerca della Verità” e il sottotitolo “Lettere e colloqui con Benedetto XVI”, prefazione del cardinale Ravasi pregato espressamente dal papa emerito di rivedere il materiale prima della pubblicazione. Le lettere e i colloqui, tenuti in un primo tempo riservati, certificano l’utilità del dialogo tra scienza e fede, ragione e rivelazione. A lettura completa del carteggio, colto e impegnativo, si scopre che nel dialogo è sbocciata un’amicizia che facilita la convergenza su un umanesimo condiviso, prodotto dalla comune ricerca della Verità. Dio interrogato e ascoltato senza pregiudizi religiosi o scientisti, non converte l’ateo ma confluisce nel desiderio di interrogare non soltanto i numeri, le stelle, la materia, ma la propria anima e la sete inestinguibile di svelare il mistero della vita, nella speranza di incontrare qualcuno che trascenda l’uomo e il senso dell’esistenza. Il carteggio conferma che la ricerca della verità tra ateo e credente, fede e ragione non necessita di sdolcinature ma di libera ricerca.
Ricerca della Verità
“Divisi in quasi tutto, – rileva Odifreddi – ma accomunati almeno da un obiettivo: la ricerca della Verità, con la maiuscola. È questa Verità che i critici del papa, e più modestamente anche i miei, bollano come ‘fondamentalismo’: teologico in un caso, scientista nell’altro. È questa Verità che entrambi pensiamo non solo di poter trovare, ma di aver già trovato: l’uno nella religione e nel cristianesimo, l’altro nella matematica e nella scienza. Uno di noi sbaglia, ciascuno di noi crede che a sbagliare sia l’altro, e in questo libro cerchiamo entrambi di spiegare perché”. “Devo ringraziare”, scrive Ratzinger, il matematico “per il modo leale in cui ha trattato il mio testo, cercando sinceramente di rendergli giustizia. Il mio giudizio circa il Suo libro nel suo insieme è, però, in se stesso piuttosto contrastante. Ne ho letto alcune parti con godimento e profitto. In altre parti, invece, mi sono meravigliato di una certa aggressività e dell’avventatezza dell’argomentazione. Mi piacerebbe rispondere capitolo per capitolo, ma per questo, purtroppo, non bastano le mie forze. Scelgo, quindi, alcuni punti che mi sembrano particolarmente importanti”.
Le colonne della fede
Due i punti sui quali Benedetto XVI si mostra quasi intransigente con lo scienziato: Dio e Gesù, le due colonne che sorreggono l’impianto della fede cristiana di Ratzinger. “Ciò che ella dice sulla figura di Gesù – sottolinea in una lunga lettera per nulla remissivo di fronte al matematico – non è degno del suo rango scientifico. Se Lei pone la questione come se di Gesù, in fondo, non si sapesse niente e di Lui, come figura storica nulla fosse accertabile, allora posso soltanto invitarla in modo deciso a rendersi un po’ più competente da un punto di vista storico… ciò che Lei dice su Gesù è un parlare avventato che non dovrebbe ripetere”. Si rompe per questo il dialogo? No, anzi si rafforza perché Odifreddi, già in possesso di uno sterminato sapere su svariati campi dello scibile anche religioso di oriente e occidente, segue i consigli di Ratzinger su tematiche religiose e a sua volta suggerisce al teologo autori e testi scientifici interessanti.
Straordinaria forza intellettuale
Per nulla allarmato dell’ateismo di Odifreddi, a un suo collaboratore interdetto nel vederlo rispondere alla lettera del noto matematico, Benedetto risponde: “Sì, ma questo è diverso dagli altri”. Lo scriversi con cura rivela anche il deteriorarsi lento ma inarrestabile della salute dell’emerito che a volte chiede all’interlocutore di scusare “il mio lungo silenzio”. È la sua gentilezza mite, unita a una forza intellettuale straordinaria che attrae il matematico che a volte gioca con i numeri per augurare buon compleanno. In occasione degli 87 anni di Ratzinger Odifreddi spiega al papa emerito che si tratta di un numero che è la somma dei quadrati dei primi quattro numeri primi: 2+3+5+7=4+9+25+49=87. Lettere che banali non sono mai. Si confrontano da un lato il “comprendere per credere”, dall’altro il “credere per comprendere”.