Roma, 13 giu – “Il settore Telco in Italia oggi vive un momento critico: dopo due anni di lieve ripresa del mercato, il 2018 fa registrare nuovamente un segno meno nei ricavi, scesi complessivamente del 27% in 9 anni, per effetto di una guerra dei prezzi che sta mettendo a rischio la capacità di investimento degli operatori di un ambito strategico per il Paese, l’infrastruttura della quarta rivoluzione industriale”. Lo ha sottolineato Andrea Rangone, ceo di Digital360, aprendo la nona edizione di “Telco per l’Italia 360 Summit”, l’appuntamento annuale attraverso cui il gruppo Digital360 mette a confronto i protagonisti dell’ecosistema delle telecomunicazioni con il mondo politico-istituzionale, accademico e imprenditoriale sul ruolo delle infrastrutture e dei servizi del settore per il Sistema Paese.

Rangone ha evidenziato come questo avvenga “proprio mentre inizia l’era del 5G, che apre grandi opportunità per le aziende ma richiede anche grandi investimenti”. Rangone ha presentato le ultime stime sul mercato delle telecomunicazioni in Italia, che – dopo il +1,6% del 2016 e il +0,4% del 2017 (dati Asstel) – torna ad un valore vicino ai 30 miliardi di euro nel 2018. Il calo complessivo dei ricavi vale oltre 11 miliardi di euro di euro rispetto al 2009.

“La ragione principale è da riscontrare nel fatto che in dieci anni i prezzi del settore si sono contratti del 24,8%, mentre sono cresciuti quelli di altre utilities come acqua, luce, gas e trasporti”, ha spiegato il ceo di Digital360.

Il risultato, considerando anche l’extra investimento da 6,5 miliardi di euro per l’acquisto delle frequenze del 5G, è un cash flow negativo nel 2018 per un settore strategico per lo sviluppo digitale dell’intero Paese. Infatti, a fronte di un valore complessivo del mercato delle telecomunicazioni pari a poco più di 30 miliardi di euro, i diversi servizi digitali ‘abilitati’ dalle Telco valgono complessivamente ben 55 miliardi di euro (dati Osservatori Digital Innovation Politecnico di Milano), senza considerare che tutti i processi di trasformazione digitale delle aziende e delle pubbliche amministrazioni si basano necessariamente sulla infrastruttura di Telecomunicazione”.

“Occorre una immediata e chiara presa di coscienza di questa situazione da parte della politica e delle authority, per sostenere il settore in un momento cruciale come l’avvento della tecnologia 5G”, ha concluso Rangone per il quale è “fondamentale capire che la continua discesa dei prezzi può minare la sostenibilità stessa degli investimenti degli operatori ed è necessario eliminare velocemente tutti gli ostacoli normativi e burocratici allo sviluppo della banda ultralarga e delle reti 5G, che possono potenziare i ricavi degli operatori, ma anche aumentare la competitività dell’intera economia italiana”.