Roma, 5 ago – Le polizze vita tradizionali e le polizze unit e index linked rappresentano, alla fine del 2018, il 94,1% del comparto vita e quindi si confermano i rami più diffusi in Italia. Lo rileva il Bollettino statistico dell’Ivass.
Le polizze vita tradizionali sono cresciute, lo scorso anno, del 5,4% rispetto al 2017, raggiungendo una raccolta di 66,2 miliardi di euro di premi. Il dato è in controtendenza rispetto al periodo 2014-2017, durante il quale il ramo I (polizze vita tradizionali) aveva subito una flessione del 31,6%.
Le polizze unit e index linked si sono invece ridotte del 4,5% (29,8 miliardi) nel 2018 dopo aver segnato incrementi di oltre il 30% nel 2017 (31,2 miliardi) e di oltre il 40% tra il 2014 e il 2015. Con riferimento ai conti tecnici del 2018, al netto della riassicurazione, le polizze vita tradizionali hanno realizzato un utile di 108 milioni di euro, con un’incidenza dello 0,2% sui premi lordi contabilizzati, in marcata riduzione rispetto all’anno precedente (3,8%).
Le polizze unit e index linked, invece, hanno registrato un utile di 353 milioni di euro, con un incidenza dell’1,2% sui premi lordi contabilizzati (nel 2017, questa incidenza era stata dell’1,4%). La commissione trattenuta dalle compagnie sui rendimenti delle gestioni separate di ramo I a titolo di spese di gestione è pari a circa l’1% delle riserve matematiche, stabile nel periodo, nonostante la riduzione del rendimento medio dal 3,9% del 2013 al 3,0% del 2018. Per il ramo III, la commissione nel 2018 è pari all’1,3% degli investimenti effettuati nei fondi interni e negli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), in crescita rispetto allo 0,9% del 2013.