Roma, 23 ago – Il primo ministro giapponese Shinzo Abe è diventato oggi il capo di governo nipponico più longevo nel dopoguerra, con 2.798 giorni di mandato. La sfida per questo primato era tutta in famiglia, perché il precedente detentore del record era Eisaku Sato, il suo prozio.
Adesso il leader giapponese punta a scalzare un altro record, quello di premier più longevo in assoluto. Dovrebbe ottenerlo il 20 novembre, sorpassando Taro Katsura che fu premier tre volte tra il 1901 e il 1913, per un totale di 2.886 giorni.
Shinzo Abe divenne primo ministro la prima volta a settembre 2006, ma dové dimettersi solo un anno dopo per problemi di salute. Tornato al potere nel 2012, ha guidato il Partito liberaldemocratico in sei campagne elettorali vittoriose. Fino a settembre 2021 il suo posto dovrebbe essere garantito.
Abe proviene da una delle famiglie più importanti della politica nipponica. Sia il nonno paterno che il padre sono stati prominenti politici. Il padre, Shintaro Abe, sarebbe dovuto diventare primo ministro, ma fu bloccato dallo scandalo Recruit.
Da parte materna, il nonno di Abe è stato Nobusuke Kishi, uno dei politici più importanti dell’ante-guerra e anche del dopoguerra. Primo ministro dopo il secondo conflitto mondiale, nell’anteguerra ricoprì posizioni importanti, che lo portarono con la sconfitta in prigione con l’accusa di essere un criminale di guerra. Ma non fu mai condannato, anche perché gli americani lo individuarono come personalità su cui puntare.
Nato nel 1954, Shinzo Abe è entrato per la prima volta in parlamento nel 1993 ed è stato capo di gabinetto del primo ministro Junichiro Koizumi, di cui è stato il successore alla guida del partito nel 2006. A 52 anni è diventato il più giovane premier giapponese del dopoguerra e anche il primo capo del governo nipponico a essere nato nel dopoguerra.