Milano, 19 set – A fine 2018, lo stock del credito specializzato ha raggiunto i 497 miliardi di euro e fa registrare una crescita del +6,1%, maggiore di quella rilevata l’anno precedente. Le nuove erogazioni hanno superato i 365 miliardi di euro, risultano cresciute del +8,1%, sugli stessi livelli di crescita del 2017. L’analisi dei dati è stata effettuata e diffusa dalle tre associazioni di categoria (Assifact, Assilea e Assofin) cui aderiscono le banche e gli intermediari finanziari rispettivamente attivi nel settore del factoring, del leasing e del credito alle famiglie.
Il credito specializzato ricopre un ruolo di particolare importanza nell’ambito dell’economia italiana e questo si evince dal rapporto tra il suo valore ed alcuni aggregati macroeconomici, che ne mostrano la rilevanza come strumento per il finanziamento di imprese e famiglie. L’aggregato relativo all’insieme dei dati monitorati dalle tre associazioni mostra che la nuova produzione di credito specializzato nel 2018 rappresenta il 26,1% degli impieghi totali di banche e intermediari finanziari, in crescita rispetto all’anno precedente, e quasi il 21% del Pil, anch’esso in crescita rispetto al 2017. Inoltre, il credito specializzato finanzia il 9,4% del totale degli investimenti a medio termine rivolti alle imprese, mentre guardando al versante delle famiglie, rappresenta il 9% del totale delle spese da esse sostenute nel corso dell’anno.
E sono proprio le famiglie e le imprese i settori che maggiormente ricorrono al credito specializzato, che infatti è destinato per il 72% a soddisfare esigenze di credito delle famiglie (soprattutto attraverso operazioni di credito al consumo e mutui immobiliari) e per il 22,4% esigenze di credito delle imprese, in particolare attraverso operazioni di leasing e factoring. Le quote rimanenti si riferiscono al settore pubblico (2,7%), finanziato maggiormente da operazioni di factoring, al settore finanziario per lo 0,3% e ad altri soggetti per il 2,7%
Analizzando nel dettaglio l’offerta del settore in termini di nuovi flussi di credito finanziati dagli operatori attivi nel mercato, si nota la prevalenza degli operatori specializzati, ripartiti tra intermediari finanziari ex art. 106, altri intermediari e banche specializzate, che complessivamente rappresentano circa i 2/3 del totale erogato nel 2018, contro il 32,2% attribuibile alle banche generaliste. Particolare rilievo è ricoperto dagli intermediari finanziari ex art. 106 che finanziano la maggior quota di credito specializzato (47,4%).
Relativamente ai dati di stock, si conferma la prevalenza delle banche generaliste, che detengono il 59,9% dell’outstanding a fine dicembre 2018. Tra gli operatori specializzati, invece, che insieme rappresentano il restante 40,1%, gli intermediari finanziari ex art. 106 detengono la quota di maggior rilievo (23,1%) seguiti dalle banche specializzate con il 16,3%.