Roma, 2 ott – A poco più di 13 mesi dal crollo di Genova, prende forma il nuovo ponte Morandi. Martedì mattina è stato posato il primo pezzo di impalcato del viadotto autostradale sul torrente Polcevera, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli, del sindaco di Genova Marco Bucci, del governatore della Liguria Giovanni Toti, dell’archistar genovese Renzo Piano, che ha donato alla città il progetto, e di alcuni parenti delle 43 vittime che il 14 agosto del 2018 persero la vita.
L’impalcato, lungo 50 metri, largo 10 e del peso di circa 400 tonnellate, è stato sollevato da due grosse gru e posizionato sulle due nuove pile 5 e 6, già realizzate. L’hanno chiamato “varo” in quota perché, visto da sotto, il primo pezzo dell’impalcato sembrerà la chiglia di una nave, sospesa a 40 metri d’altezza. Così l’ha voluto Renzo Piano, il ponte-nave che sostituirà quei monconi del Morandi che sono stati il simbolo della più grande tragedia stradale d’Italia. “Genova ci sta dando una grande lezione, ha ridato luce e speranza al Paese intero. Continuerò a tornare fino a quando questo ponte non sarà completato” ha detto il premier Conte, durante la cerimonia.
Il papà dell’opera, Renzo Piano, al momento della presentazione del progetto aveva spiegato che il ponte sarebbe stato “semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso. Di giorno rifletterà la luce del sole e assorbirà energia solare, e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi”.
Nella forma, infatti, il nuovo ponte ricorderà lo scafo tondeggiante di una imbarcazione e avrà 43 torri faro, lungo la sede stradale in ricordo delle vittime. Una struttura minimalista, la cui costruzione è stata affidata alla cordata Salini Impregilo-Fincantieri-Italferr, che sarà a sei corsie, avrà un passaggio pedonale e collegherà la zona est della città a quella ovest. Presenti nel cantiere sistemi di automazione robotica e sensoristica per il controllo infrastrutturale e la manutenzione. Con uno speciale sistema di deumidificazione che servirà a evitare la formazione di condensa salina e a limitare i danni da corrosione. E con un impatto ambientale contenuto, grazie a pannelli fotovoltaici, che produrranno l’energia necessaria per il funzionamento dei sistemi sia di notte che durante il giorno. Ci sarà anche una creazione di una banca dati che potrà essere studiata e monitorata costantemente, e utilizzata come base per la progettazione futura di infrastrutture della stessa tipologia.
“Questo ponte non è solo il ricordo di una grande tragedia ma anche la certezza che quando stiamo tutti insieme diamo un segnale che noi, in Italia, riusciamo a fare le cose giuste nei tempi giusti” ha detto il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del ponte, Marco Bucci. Il completamento dei lavori, come più volte annunciato da Bucci, è previsto entro la fine del 2019, mentre per l’effettiva entrata in funzione dell’opera (vincolata alle operazioni di collaudo e finitura) sarà necessario attendere fino ad aprile 2020.